Il flaneur e lo spettatore.

Giovanni Fiorentino

Il flaneur e lo spettatore.

La fotografia dallo stereoscopio all'immagine digitale

Un originale confronto tra i testi di Charles Baudelaire e Oliver Wendell Holmes. Entrambi, pur su fronti opposti e con esperienze differenti, colgono la dimensione industriale della fotografia, la nascita del pubblico moderno, la potenza immaginaria delle icone riproducibili all’infinito, la convergenza tra economia, tecnica e consumi spettacolari.

Edizione a stampa

15,00

Pagine: 112

ISBN: 9788891708960

Edizione: 1a edizione 2014

Codice editore: 246.7

Disponibilità: Nulla

Pagine: 112

ISBN: 9788891718198

Edizione:1a edizione 2014

Codice editore: 246.7

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 112

ISBN: 9788891718204

Edizione:1a edizione 2014

Codice editore: 246.7

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book


Nel cuore dell'Ottocento, due intellettuali molto diversi tra loro anticipano la riflessione sul medium fotografico in quanto "tecnologia culturale".
Charles Baudelaire e Oliver Wendell Holmes, sulla scia di Alexis de Tocqueville e prima di Walter Benjamin, spostano l'analisi dell'immagine sul versante della quantità e dell'apparenza. Lo sguardo acuto del poeta francese su una sponda dell'Atlantico, l'intuito e l'esperienza del medico americano sull'altra si mostrano singolarmente affini, intrecciando riflessioni e scritti, apparsi sulle pagine dei giornali dell'epoca, su una particolare tecnologia fotografica.
Il volume presenta un originale confronto tra i testi dei due scrittori, generando una straordinaria dialettica "a distanza", intorno all'ipnosi collettiva scaturita dalle immagini stereoscopiche; entrambi, pur su fronti opposti e con esperienze differenti, colgono la dimensione industriale della fotografia, la nascita del pubblico moderno, la potenza immaginaria delle icone riproducibili all'infinito, la convergenza tra economia, tecnica e consumi spettacolari.
In definitiva, prefigurano il destino sociale della fotografia, pronta a rinnovarsi in un contesto digitale fino alle soglie dei social media.

Giovanni Fiorentino insegna Teoria e tecnica dei media e Sociologia dei consumi e della pubblicità all'Università della Tuscia dove presiede il corso di laurea in Scienze della Comunicazione. Scrive per Il Mattino, Il Messaggero e studia l'immagine fotografica tra estetica e consumi in un contesto di storia e cultura dei media. Ha scritto, tra l'altro, L'occhio che uccide (Meltemi, 2004) e il suo libro L'Ottocento fatto immagine. Dalla fotografia al cinema (Sellerio, 20102) ha vinto il premio Domenico Rea. Dirige il Centro Meridionale di Educazione Ambientale di Sorrento ed ha curato per il museo MADRE di Napoli la mostra 'O vero! Napoli nel mirino (2010-11).

Giovanni Fiorentino, Baudelaire, Holmes e il mondo fatto immagine
(Genealogia mediale dell'immagine; La fotografia stereoscopica e la comunicazione di massa; La "follia industriale". Baudelaire e l'immaginario; Ritorno al futuro. Holmes e l'occhio americano; New York e Parigi. La metropoli in uno sguardo; Il treno, il viaggio e il mondo fatto immagine; Lo scarto del presente digitale; Tecnologie-occhi del corpo, esperienze plurali e virtuali)
Charles Baudelaire, Il pubblico moderno e la fotografia (1859)
Oliver Wendell Holmes, Lo stereoscopio e la stereografia (1859)
Oliver Wendell Holmes, Dipinti e sculture del sole. Con un viaggio
stereoscopico attraverso l'Atlantico (1861)
Oliver Wendell Holmes, Le creazioni del raggio di sole (1863)
Bibliografia.

Contributi: Charles Baudelaire, Oliver Wendell Holmes

Collana: Comunicazione e società

Argomenti: Fotografia - Teorie e pratiche della comunicazione e dei media - Arte, cultura e spettacolo - Sociologia dei processi culturali

Livello: Saggi, scenari, interventi - Textbook, strumenti didattici

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