Le lettere al padrone.

Augusta Molinari

Le lettere al padrone.

Lavoro e culture operaie all'Ansaldo nel primo Novecento

Edizione a stampa

26,50

Pagine: 208

ISBN: 9788846425393

Edizione: 1a edizione 2000

Codice editore: 1573.276

Disponibilità: Discreta

Le circa mille lettere che gli operai dell'Ansaldo scrivono al "padrone" nel primo Novecento presentano elementi di notevole interesse per un approccio non convenzionale alla storia del lavoro e delle culture operaie. Le lettere hanno fornito una traccia di lettura della storia sociale dell'Ansaldo dall'inizio del Novecento agli anni del fascismo. Dall'intreccio tra queste fonti e le carte d'impresa è emersa la varietà e la complessità dei mondi operai che convivevano non senza conflitti dentro la fabbrica. Le lettere presentano spesso il carattere di autobiografie operaie e documentano con particolare efficacia le relazioni sociali che caratterizzano la quotidianità di vita negli stabilimenti. La diffusione che assume all'Ansaldo la comunicazione epistolare con il "padrone" ha offerto spunti dell'epoca e sul loro rapporto con la pratica della scrittura.

Augusta Molinari insegna Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova. Si è occupata di storia dell'emigrazione, di storia sanitaria, di storia sociale della Grande Guerra. Tra le sue pubblicazioni: Le navi di Lazzaro. Aspetti socio-sanitari dell'emigrazione transoceanica italiana , Angeli, Milano, 1988; Medicina e sanità a Genova nel primo Novecento , Selene, Milano, 1996; La buona signora e i poveri soldati. Lettere a una "madrina" di guerra (1915-1918) , Scriptorium Paravia, 1998. Fa parte del comitato scientifico e della redazione di "Ventesimo Secolo" e di "Quaderni di storia contemporanea".


Parte I. Lavoro e culture operaie all'Ansaldo nel primo Novecento
Culture operaie e pratica della scrittura
Una fabbrica nella Grande Guerra
Al lavoro negli anni del Fascismo
Parte II. Le lettere al padrone
Storie operaie nelle carte d'impresa
Le lettere.

Potrebbero interessarti anche