Lo Zen di Palermo

Ferdinando Fava

Lo Zen di Palermo

Antropologia dell'esclusione

Lo Zen di Palermo, paradigma maledetto della periferia italiana e non solo. Le case popolari occupate abusivamente sono divenute oggi un’enclave sociale distinta dal resto della città da frontiere fisiche e simboliche. Il libro è il resoconto di una ricerca antropologica condotta per sette anni tra le maglie dell’esclusione.

Printed Edition

38.00

Pages: 352

ISBN: 9788846495679

Edition: 3a ristampa 2022, 1a edizione 2008

Publisher code: 1420.1.87

Availability: Discreta

Totò, parcheggiatore abusivo, ci vive; Eleonora ci lavora come assistente sociale; il giornalista vuole scovare proprio qui lo scoop che vale una carriera; l'urbanista ci vede poco più che una triste sfilza di anonimi caseggiati; il ricercatore sociale ne parla come di un "ghetto" ad alto tasso di delinquenza: sono questi i personaggi che si muovono dentro e intorno allo Zen di Palermo, paradigma maledetto della periferia italiana e non solo.
Ma quale è la vera vita che si svolge fra le strade e nelle case di questo immenso quartiere, consegnato all'immaginario collettivo come il più violento e disperato d'Italia e simbolo del degrado che accomuna molti sobborghi urbani europei?
Questo libro raccoglie tante storie sullo Zen: case popolari occupate abusivamente sono divenute oggi un'enclave sociale distinta dal resto della città da frontiere fisiche e simboliche. Le storie, però, non parlano da sole e non basta raccontarle. Questo libro è esso stesso una storia, il resoconto di una ricerca antropologica condotta per sette anni tra le maglie dell'esclusione.
Riannodando i fili di un'antropologia sociale decisa a confrontarsi con i conflitti del presente, l'autore conduce il lettore alla scoperta di queste frontiere che il racconto dei media, il discorso degli esperti del disagio sociale e quello erudito degli urbanisti contribuiscono a costruire con gli stereotipi dell'"inferno", del "lager da terzo mondo" e della "non-città". Ma se la rappresentazione mediatica organizza la percezione collettiva, contamina i discorsi specializzati e ne condiziona l'uso politico, il lettore è invitato ugualmente a smontare il dispositivo della frontiera e a viverlo nei suoi effetti sul quotidiano, "da dentro e dal basso", all'interno delle case come negli spazi del servizio sociale. All'ascolto dei residenti, si palesano altre logiche sociali e preoccupazioni che la rappresentazione dominante eclissa: una per tutte, lo sforzo di governare la propria vita.
Nei giorni in cui le periferie "si incendiano", l'antropologia dell'ascolto propone un sapere critico, ma attesta analogamente l'esistenza di un margine individuale d'azione. Le frontiere sono anche immaginarie e le cose potrebbero andare diversamente, anche solo ricominciando a esercitare la pratica dell'ascolto.

Ferdinando Fava, antropologo, è ricercatore presso il Centre d'Anthropologie des Mondes Contemporains de l'École des Hautes Études en Sciences Sociales, dove si è perfezionato con Marc Augé. Insegna Antropologia Culturale e Antropologia delle Religioni all'Università degli Studi di Padova.



Monique Sélim, Presentazione
Marc Augé, Prefazione
Introduzione all'edizione italiana
Introduzione
Dramatis Personae
Dramatis Loca
Lo Zen: spazio e tempo dell'inchiesta
(Rappresentazioni e strategie testuali; La ricerca sociale e lo Zen; Lo Zen degli urbanisti: città sognata, città negata; La "differenza" come soggetto)
L'architettura dell'inchiesta
(L'incontro con i soggetti; Pensare l'interazione; La conoscenza dell'universo sociale; Le situazioni d'inchiesta)
Dallo Zen dei media allo Zen del Progetto Zen
(Scambi quotidiani, racconto dominante; Il Progetto Zen; Lo Zen, l'etnologo e la "scena del sapere"; Il racconto degli operatori; La produzione di una identità collettiva)
Dallo Zen del Progetto Zen allo Zen dei residenti
("Cerco casa!"; Laboratorio, il key supporter?; Totò O' Pacchione; La famiglia Della Valle; I "normali" siamo noi; Ciro, "Alle fondamenta dello Zen, c'è la politica!"; Lo straniero e i Rom; Vita, "... lotto dentro e fuori"; Vichi, "... la vichinga perché sono così forte"; Incrociare gli sguardi)
Conclusioni
(Ritornare al principio; Implicato allo Zen; L'inizio di un altro racconto)
Bibliografia di riferimento.

Contributors: Marc Augé, Monique Sélim

Serie: La societa' / Saggi e studi

Subjects: Anthropology - Sociology of Environment, Territory, Tourism

Level: Non-fiction

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