La società contemporanea presenta segnali di crisi sempre più forti nel rapporto tra individui e tempo. Il moltiplicarsi delle scadenze, l'ampliarsi del senso di scarsità del tempo, la velocizzazione dei ritmi di vita sono tutti segnali del rapporto critico con il modello temporale vigente. Troppo spesso l'uomo contemporaneo (occidentale o occidentalizzato) dimentica che il tempo non è una semplice risorsa di cui disporre. Il tempo viene oggi speso, amministrato, venduto, perso come se fosse realmente qualcosa di tangibile, un oggetto, una merce. Si dimentica che tutto questo è il prodotto di un processo storico-sociale che ha interessato la nostra civiltà e che capirne i mutamenti comporta l'individuazione dei suoi fondamenti sociali così come si sono storicamente determinati.

Il volume si colloca nel filone degli studi sociologici sul tempo, pur prestando particolare attenzione agli aspetti interdisciplinari del tema. Una prima parte ripercorre le origini teoriche e storiche del tempo contemporaneo attraverso l'individuazione di due categorie analitiche suggerite dalla discussione dei contributi di autori classici e contemporanei. La prima è quella "ordinativa", per sottolineare l'assunzione del tempo come regolatore delle attività sociali, come creatore di ordine e sincronizzazione tra individui, e tra individui e istituzioni sociali, la seconda è quella "orientativa", a sottolineare la capacità di utilizzare il tempo quale strumento di orientamento delle scelte e della vita delle persone. Viene anche individuato un percorso che dalla oggettivazione del tempo conduce alla teorizzazione del tempo come risorsa, passando attraverso l'equazione tempo-denaro, cioè del tempo come merce. Caratteristica del prodotto della rivoluzione industriale inglese, viene diffusamente analizzata nella seconda parte del volume che si confronta anche con la storiografia più recente.

I segnali di crisi e di superamento del modello temporale industriale nel nostro Paese costituiscono il tema della terza e ultima parte che fa largo ricorso a materiale empirico raccolto tra la fine degli anni '80 e gli anni '90.

Angela Perulli, laureata in Scienze Politiche presso la Facoltà C.Alfieri dell'Università di Firenze nel 1989 con una tesi in Sociologia del lavoro, è dottore di ricerca in Sociologia Politica. Si occupa di argomenti legati alla trasformazione sociale con particolare riferimento ai modelli temporali.Ha svolto ricerche sui temi del lavoro, del professionismo politico e del declino industriale, pubblicando saggi e articoli in volumi collettanei e riviste.Tra questi: "La crisi del tempo risorsa: una lettura del rapporto tra tempo occupato e tempo libero", in Sociologia del lavoro, n.56, 1994.