Il volume rappresenta la sintesi del rapporto di ricerca cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo condotta nel biennio 1999/2000 da un'equipe di lavoro costituita presso l'Assessorato alla Formazione Professionale in lingua italiana, che ha approfondito con i responsabili delle diverse aree (ripartizione, centri di formazione) la problematica dei costrutti dell'Apprendistato Cognitivo (Cognitive Apprenticeship) e dell'Apprendimento in Situazione (Situated Learning) che hanno guidato le esperienze di stage intraprese in questi anni.

Il dibattito sempre più attuale negli ambienti dell'Unione Europea sottolinea l'importanza dell'istruzione e della formazione professionale nel processo di sviluppo delle società globali. Appare di estrema attualità l'obiettivo della integrazione fra i sistemi formativi, fra mondo della scuola e mondo del lavoro all'insegna di una vera e propria 'Cultura dell'apprendimento'.

La ricerca condotta in modo esemplare secondo un modello di ricerca quantitativo e qualitativo, ritrova nell'approccio narrativo le radici teoriche delle esperienze di stage condotte da quasi un ventennio: le componenti emotive, affettive e organizzative del primo impatto con il mondo del lavoro tendono a segnare profondamente i destini sociali e professionali degli allievi partecipanti. Il tempo dedicato alla preparazione dello stage, spesso vissuto come tempo "non produttivo", comunque sottratto agli aspetti più propriamente cognitivi e curricolari dell'esperienza formativa, appare dalle testimonianze retrospettive dei partecipanti come elemento fondante di un percorso professionale e umano di straordinaria importanza.

Malgrado le forti resistenze tuttora esistenti nei nostri sistemi formativi scolastici e aziendali - l'ipotesi dello scollamento fra sistema scolastico tradizionale e sistema formativo aziendale è ancora fortemente radicata nella nostra cultura - l'alternanza è andata avanti e la formula di integrazione fra i due sistemi si è incardinata nel sistema: l'apprendimento organizzativo della cultura di impresa indotto dallo stage si è rivelato fortissimo e, nei tempi lunghi, vincente.

Giorgio Chiari (Genova, 1942) è professore ordinario di Metodologia e tecnica della ricerca sociale alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento, di cui è presidente del Laboratorio di Ricerca Didattica. Accanto agli interessi metodologici e statistici, si è dedicato allo studio dei processi di apprendimento, di socializzazione e di selezione del sistema scolastico italiano. Ha diretto il progetto Alternanza Scuola/Lavoro per conto dell'Istituto Pedagogico in lingua italiana di Bolzano. In questi ultimi anni ha elaborato e diffuso in Italia un modello di gestione democratica del gruppo classe secondo la metodologia del 'Cooperative Learning' in stretta collaborazione con i principali gruppi di formazione e ricerca internazionali (Johns Hopkins University, Baltimore (Md); University of Houston, Houston (Tx); University of Minnesota, Minneapolis (Ms); University of Tel Aviv, Tel Aviv, Leopold-Franzens-Universitat, Innsbruck, Universitat Politecnica de Catalunya, Barcelona, University of Trondheim (No)).