Epistemologia dell'interpretazione

Lino Ponticelli

Epistemologia dell'interpretazione

Edizione a stampa

21,00

Pagine: 176

ISBN: 9788846428936

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 1042.37

Disponibilità: Buona

Husserl invitava a ritornare ai puri dati e, per riuscire in questo, a scrollarci di dosso tutti i pregiudizi. Ma esistono dei dati puri? E quando pure esistessero, sarebbe descrivibili? Per Popper, ad esempio, "non ci sono "dati" non interpretati"; nella nostra esperienza non c'è nulla di diretto e immediato. L'idea poi di "purgare la nostra mente dai pregiudizi - cioè da idee o teorie preconcette - è ingenua e sbagliata", la mente, così purgata, non sarebbe "una mente pura", ma soltanto "una mente vuota".

Secondo l'ipotesi svolta in questo volume, non soltanto noi siamo immersi nei dati immediati" (in una certa accezione di questa espressione), ma lo stesso "interprete" e la stessa "risposta interpretativa" (nel loro significato più rilevante) si costituiscono attraverso di essi.

L'autore espone il proprio punto di vista analizzando gli usi di "dato" nella letteratura contemporanea e approfondendo il rapporto tra l'interpretazione e il costituirsi di Gestalt nella percezione di figure ambigue, "impossibili" o usate come illustrazione. Egli ritiene di riscontrare che filosofi della scienza, biologi, linguisti, critici d'arte non tengono adeguatamente conto della diversità delle strutture in rapporto alle quali si parla di interpretazione.

Lino Ponticelli insegna Epistemologia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Parma. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Sull'uso di "vedere". Strutture linguistiche e strutture dell'esperienza (Borla, 1994); Ermeneutica della coscienza (FrancoAngeli, 1998).


Parte I. Il dato
Gli usi di "dato"
(I dati nella analisi della percezione; I dati nella ricerca e nella dimostrazione)
Il concetto di "dato"
(Dato e coscienza; Dato e contenuto; L'offrirsi dei contenuti nel tempo; ... dei contenuti non processuali; ... dei contenuti processuali; Il concetto di "dato" e gli usi di "dato")
Parte II. L'interpretare
Usi di "interpretare" e strutture dell'interpretare
(Costituenti e strutture dell'interpretare; L'interprete; Il contenuto a cui ci si con-rivolge con la risposta interpretativa; L'interpretato; Il posto; La risposta interpretativa; L'immediatezza o meno della risposta interpretativa; Interpretare minimale e interpretare nell'uso comune; Dato e interpretazione; Lo svolgersi dell'interpretare all'interno della Presenza; Alterità del contenuto-a-cui rispetto alla risposta interpretativa; Diversità delle risposte interpretative e diversità dei contenuti interpretati; Complementarietà del diversificarsi del contenuto e della risposta interpretativa; Neutralità del contenuto rispetto alla risposta interpretativa; La neutralità dell'immagine sulla retina; Mutamento del contenuto-a-cui nel mutamento di paradigma; Dipendenza causale dei contenuti e delle risposte interpretative; Il dato sensibile e il nucleo della sensazione pura in Russell; Ulteriori usi di "interpretare")
L'uso di "interpretare" in rapporto ai diversi modi in cui appaiono le figure ambigue, quelle illustrative e quelle impossibili
(Diversi modi di vedere un'illustrazione; Diversi modi di vedere un triangolo; Vedere la direzione; Diversi modi di vedere una figura impossibile; Il triangolo di Penrose; L'impossibilità delle figure impossibili)
Parte III. Linguaggio comune e descrizione fenomenologica
Linguaggio comune e descrizione fenomenologica
(L'avventurarsi al di là del dato nell'uso comune; La maggiore o minore genericità del concetto; Il riferirsi a zone più o meno circoscritte e "prossime" alla apparenza di una cosa; Il riferirsi al sensibile specifico; Quando ci si riferisce a apparenze difformi da quelle privilegiate; Con diversi indicatori; In rapporto agli stati interni; Alcuni procedimenti per circoscrivere ed indicare il dato; Il lessico della fenomenologia; Oltre il linguaggio comune e quello scientifico)
Parte IV. L'ideale di un'evidenza assoluta
L'ideale di un'evidenza assoluta
(Il vedere chiarissimamente che in Cartesio; L'evidenza assoluta; Il costituirsi del significato nel tempo; L'irrealizzabilità di una evidenza assoluta; Evidenza e deduzione; Intuito e deduzione in Cartesio; La difesa dallo scetticismo radicale nello Schlick; Irrealizzabilità di un credere/dubitare/opinare assoluti; Irrealizzabilità di una sincerità e insincerità assolute; La comprensione, l'evidenza, il credere, la sincerità primari come ideali possibili).

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