Dash

Laura Minestroni

Dash

Più bianco non si può. Storia cultura e comunicazione di una marca che è cresciuta insieme a noi

Un piccolo-grande mito della società italiana: Dash, un prodotto che è entrato nelle nostre case insieme alla televisione, che unificava l’Italia, proponendo modelli culturali “nazionali”, una lingua e un sentire comuni, e alla lavatrice, che emancipava la condizione femminile, trasformando le dinamiche tra i sessi, l’organizzazione del lavoro, la gestione del tempo libero. La storia di Dash non è solo il racconto di un detersivo: è la complessa e affascinante storia dello sviluppo della società italiana degli ultimi cinquant’anni.

Edizione a stampa

53,50

Pagine: 264

ISBN: 9788856805178

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 244.34

Disponibilità: Discreta


Il libro è in formato grande (cm 20x24) ed è arricchito da numerose illustrazioni a colori.

Ci sono marche che appartengono alla nostra vita, alla nostra storia. Che occupano un posto speciale nell'album dei ricordi. Con le quali siamo cresciuti. Insieme alle quali continuiamo a vivere: le ritroviamo in casa e nel cuore.
Dash è una di queste. È con noi, da sempre. Arriva in Italia nel 1965, quando molti di noi erano ancora alle elementari; altri non erano ancora nati; altri ancora avevano appena messo su famiglia.
Se chiudiamo gli occhi, ci sembra di vedere il mitico fustino: quel cilindro blu nella stanza dei giochi, pieno di balocchi e di chincaglierie. Erano le mamme che, una volta consumato tutto il suo contenuto, lo spostavano nella cameretta dei bambini, ancora profumato di buono.
E ancora, se chiudiamo gli occhi, ecco apparire quelle quattro lettere in corsivo scuro, iscritte nel cerchio bianco che si allarga in una sequenza di anelli. Luminosi e fluorescenti, coi colori del sole: il giallo, l'arancio elettrico, il rosso vermiglio.
A sfumare. Un logo abbagliante, pieno di fascino e di luce, come il flash che accompagna l'ingresso in scena di una superstar. Il libro è il racconto di questo piccolo-grande mito della società italiana. Di un prodotto commerciale che è entrato nelle nostre case insieme alla televisione e alla lavatrice. La prima unificava l'Italia, proponendo modelli culturali "nazionali", una lingua e un sentire comuni; la seconda emancipava la condizione femminile, trasformando le dinamiche tra i sessi, l'organizzazione del lavoro, il modo di vita, la gestione del tempo libero.
La storia di Dash non è solo il racconto dell'evoluzione di un detersivo per bucato, è la complessa e affascinante storia dello sviluppo della società italiana degli ultimi cinquant'anni.

Laura Minestroni è ricercatrice in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma. Ha insegnato allo Iulm, al San Raffaele di Milano e all'Università di Macerata. È stata autrice di Pubblimania, mitico programma televisivo (RAI3) dedicato alla pubblicità. Ha pubblicato diversi saggi sui temi della comunicazione pubblicitaria e d'impresa, dei consumi e del brand. Tra questi: Casa dolce casa (1996); L'alchimia della marca (2002); Comprendere il consumo (2006); (con Giampaolo Fabris) Valore e valori della marca (2004); Territorio di marca (2008); (con Rita Soccio) Anche le marche sognano (2009); e Il manuale della marca (2010).



Sami Kahale, Prefazione
Laura Minestroni, Premessa
Mi tengo il mio Dash!
(Con noi, da sempre; Mito, culto, cult; Brand of the people; Innamorati cronici; L'elisir di lunga vita)
Gli anni Sessanta
(Il sogno americano: P&G in Italia; Il consumo come integrazione sociale; Dovrà essere il migliore; La lavatrice: un fenomeno sociale totale; Dass, Dask, Dax... Dash!; L'impatto del logo; Tra città e campagna, tra corredo e minigonna; Il rito del bucato: liscivia, candeggio, Perboratex; Quando Mike le bendava; Le esperte di bianco: non solo casalinghe; La consumatrice scende in piazza)
Gli anni Settanta
(La fedeltà nell'incertezza; I consumi oltre la prima necessità, verso il piacere; La donna al centro; La scienza del bucato; La marca in persona; Arriva Capitan Dash!; Paolo Ferrari e lo scambio impossibile; La conversione della scettica; Pronto, signora?; Muore Carosello, nasce la TV a colori)
Gli anni Ottanta
(Frammentazione societaria e conquista della leadeship; Eventi straordinari diventano familiari; Consumare per apparire; Progresso bianco: performance e polisensualismo; Il formato valigetta e la razionalizzazione degli spazi; Testimonial cannibale?; Nuovo look, nuovi stili: Dash si fa liquido; Il regalo tentatore; Neotelevisione e telepromozioni; Il marketing sociale: Missione Bontà)
Gli anni Novanta
(La discontinuità; Un consumo cauto e riflessivo; Marca e non marca; La femminilizzazione della società e il girl power; Tra ecologia e risparmio: compatti ed ecoricariche; Le italiane e le resistenze all'innovazione; Dash Color: più colore non si può; Microbollicine, nuove fragranze e igiene; Fabio Fazio: solito format, nuova ironia; La comunicazione globalizzata; Il caso dell'infomercial bandito; Gli italiani e Dash: impegno civico e lealtà istituzionale)
Il Duemila e oltre
(L'incertezza del nuovo millennio; Una società in rete; Nicchie di mercato e consumi immateriali; Il primato dell'individuo; La donna, la famiglia, il bucato: qualcosa è cambiato; Il giro d'Italia in 80 bucati; Tablets e Marsiglia: tra innovazione e tradizione; Luciana Littizzetto e la nuova casalinga; L'era del consumo intelligente; Operazione Salvaenergia; La grande sfida: Lana e Delicati; La solidarietà in Italia: Ospedale Amico; Mini movie commercial: il ritorno al passato)
Postfazione
Bibliografia.

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