Il pensiero di Marx ha goduto, anni or sono, del favore di un vasto pubblico di lettori. li fenomeno era legato, per lo più, a particolari circostanze politiche. Mutate tali circostanze, sembra addirittura caduto in oblio.

La conseguenza più rilevante è che alcuni nodi fondamentali del pensiero di Marx, a suo tempo trascurati perché non immediatamente utilizzabili in vista dell'azione pratica, attendono ancora di essere sciolti. Ciò vale., innanzitutto., per il rapporto di Marx con la Sinistra hegeliana, particolarmente con Moses Hess, che invece appare sempre più decisivo per spiegare la «svolta» marxiana del 1843.

Ma ciò vale per lo stesso rapporto Hegel-Marx. Nonostante tutto ciò che è stato scritto in proposito, infatti, il significato specifico di alcune categorie marxiane (alienazione, contraddizione, mediazione) sfugge, ancora, all'attenzione dei più.

E' stato possibile, così, coniugare Marx con le correnti di pensiero più eterogenee (il nichilismo, la gnosi), senza che venisse avvertita immediatamente la difficoltà (o addirittura l'inutilità) dell'operazione.

La presente raccolta di saggi intende porre rimedio a questa situazione, affrontando analiticamente proprio i temi su cui la ricerca ha sorvolato. Restituito al suo contesto storico, il pensiero di Marx apparirà per ciò che realmente è: quello di un grande «classico», da cui - nel bene e nel male - non è possibile prescindere.

Luciano Albanese è nato a Roma nel 1945. Ricercatore presso l'Istituto di Filosofia dell'Università di Roma «La Sapienza», è autore delle seguenti pubblicazioni: Stato moderno e democrazia politica: le origini (Esi, 1979), Il concetto di alienazione (Bulzoni, 1984); Alle origini del «senso comune»: la critica di Reíd a Hume, in Aa.Vv., Scienza e senso comune (Bulzoni, 1987).