Sono un bullo, quindi esisto.

Margherita Chiarugi, Sergio Anichini

Sono un bullo, quindi esisto.

I volti della violenza nella ricerca della felicità

Il volume tenta di combattere pregiudizi e opinioni che favoriscono, attraverso etichettazioni arbitrarie, la messa in atto di comportamenti legati al bullismo. Tali comportamenti vengono talvolta fatti derivare da un presunto cambiamento antropologico dei giovani, definiti “figli del nichilismo”, privi di ogni traccia di pensiero riflessivo, sentimenti e morale… Si tratta di “verità” quasi indiscutibili, che si configurano come spiegazioni/giustificazioni utili per nascondere o camuffare la realtà.

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 176

ISBN: 9788856845884

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 292.2.131

Disponibilità: Discreta

Pagine: 176

ISBN: 9788856873092

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 292.2.131

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Le opinioni formulate da insegnanti, educatori a vario titolo o dalla "gente comune" spesso riducono un fenomeno complesso come quello del bullismo alla presunta cattiveria di certi ragazzi o allo smarrimento di valori e sentimenti.
Certi comportamenti complessi vengono descritti attraverso spiegazioni semplicistiche, scarsamente supportate da studi e ricerche sulle relazioni che intercorrono all'interno dei vari sistemi (scuola, famiglia, società). Non è raro riscontrare pregiudizi o opinioni di questo tipo: "questi ragazzi sono dei diversi, incapaci di avere dei rapporti normali con i coetanei, con la famiglia o con gli insegnanti"; essi favoriscono, attraverso etichettazioni arbitrarie, la messa in atto di comportamenti legati al cosiddetto bullismo. Tali comportamenti vengono talvolta riferiti a un presunto cambiamento antropologico dei giovani, definiti "figli del nichilismo", privi di ogni traccia di pensiero riflessivo, di sentimenti e di morale... Si tratta di "verità" quasi indiscutibili che si configurano come "spiegazioni/giustificazioni" utili allo scopo di nascondere o camuffare la realtà.
Queste "verità" fanno bene, liberano, riscattano e mettono al sicuro. La colpa non è nostra, certi eventi dovevano accadere necessariamente, non era possibile fare di più! Ecco la conclusione che soddisfa tutti: bulli si nasce, dato che certi comportamenti sono riconducibili, a ben guardare, a fattori genetici e solo a quelli, coerentemente ad alcuni programmi di ricerca oggi particolarmente diffusi.

Margherita Chiarugi e Sergio Anichini , ideatori della disciplina denominata pedagogia relazionale, svolgono attività di sperimentazione, ricerca e aggiornamento rivolte a presidi, direttori didattici e insegnanti. Fra le loro pubblicazioni, Pedagogia relazionale. La comunicazione interpersonale e i suoi effetti nei rapporti educativi (FrancoAngeli 2003, finalista al XXIII Premio Firenze - Europa. Menzione speciale al XXXVII Premio Letterario Silarus, 2005).



Introduzione
Una meta-politica per il superamento delle regole in ambito scolastico
(Aggressività e violenza nel contesto scolastico; Il rapporto insegnamento-apprendimento come prevenzione; Come favorire una sempre più efficace comunicazione interpersonale; Una proposta di alternativa)
Educazione alla violenza. La costruzione delle emozioni disfunzionali in classe
(Critica distruttiva o squalifica relazionale; Competitività; Docilità o accettazione passiva)
La violenza in classe. Il bullismo: gli studenti come protagonisti designati e la costruzione della loro realtà
(Intenzionalità, regole, contesto; La violenza nei suoi significati pragmatici; La violenza come linguaggio nei contesti educativi: la squalifica; Il circolo vizioso della violenza in classe; Bullismo come modello di comportamento "corretto"; Considerazioni finali)
Il processo diagnostico secondo l'ottica pedagogico-relazionale e i modelli di comportamento
(La diagnosi e i suoi significati pragmatici; I modelli di comportamento interattivi; Ristrutturazione dei modelli di comportamento disfunzionali)
Il "bullismo" visto attraverso l'ottica pedagogico-relazionale
(L'educazione reciproca all'empatia; Paolo: un caso di "bullismo" rivisitato attraverso l'ottica pedagogico-relazionale; Modalità di intervento e fasi del cambiamento; Ristrutturazione del comportamento di "bullismo": alcune considerazioni)
Il conflitto "irrisolvibile" fra i diversi contesti di apprendimento
(L'illusione di alternative in ambito sociale; L'illusione di alternative in ambito familiare e scolastico; La costruzione di una coscienza sociale nel contesto scolastico)
La negoziazione secondo la prospettiva pedagogico-relazionale
(Costruzione delle motivazioni e relazione funzionale al contesto; L'interazione "diretta" allo scopo; Dalla didattica carceraria alla didattica "normale"; L'autobiografia; Dissociazione e ristrutturazione funzionale; La costruzione metaforica del futuro; Dissociazione e "ritorno" al passato)
Gli studenti come protagonisti nella comunicazione efficace
(L'operatore amico; Acquisizione di competenze pedagogico-relazionali fra "pari"; La verbalizzazione di rilassamento attivo; La verbalizzazione di rilassamento attivo: uno schema di riferimento utilizzabile dagli insegnanti)
Come fare pedagogia relazionale con i bambini
(Caratteristiche e finalità dei laboratori di esperienza comunicativa (LEC); Pedagogia relazionale per bambini: spunti di riflessione, discussione, metacomunicazione)
Spunti di riflessione, analisi e discussione per la costruzione delle emozioni nel rapporto insegnamento-apprendimento
(Imparare il linguaggio dell'interlocutore; Responsabilità e cooperazione; L'altro e il diverso; Flessibilità e cambiamento; Disinformazione; Assunzione "come se" e metafora pedagogico-relazionale; Mistificazione; Squalifica e controsqualifica; Ristrutturazione; Conferma; Flessibilità e verità; Contenuto e relazione; Comunicazione invisibile)
Educazione e/o costruzione di emozioni funzionali
(Le "regole emozionali"; Prescrizioni emotive e pedagogia relazionale; "Devianza emozionale", ristrutturazione emotiva, bullismo; Il contesto sociale come fattore di sostegno per le emozioni; Uno strumento di lavoro: la ristrutturazione emotiva; L'educazione delle emozioni in ambito scolastico; Metodiche di ristrutturazione emotiva)
Considerazioni sull'umano secondo la prospettiva pedagogico-relazionale
(Paura della complessità; Il rifugio nella formula; L'incontro-scontro con l'altro; Bulli si nasce; Sono un bullo quindi esisto; Ricerca di un ordine; Ricerca di un'identità; Il linguaggio nascosto: la disseminazione; Bulli si nasce?; La gabbia dell'identità e il bullismo come paura dell'altro; Ascolto e ricerca dell'Altro; Verità fossilizzate; Complessità e identità; Prospettiva relazionale/costruttivista; Conclusioni; Considerazioni finali)
Bibliografia.

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