Ogni anziano può sempre imparare, sviluppare curiosità e conoscenze. Con l’invecchiamento si può diventare migliori, più selettivi e raffinati, più tolleranti e comprensivi, più disponibili e meno rigidi, più esperti dell’esistenza; ma occorre vivere la vecchiaia per capirla pienamente. In età senile il pensiero post-formale può sempre perfezionarsi, realizzando un "pensiero-anziano": la forma più evoluta e libera di pensiero, in quanto più ricco di esperienze, elaborazioni e sintesi. Il "pensiero-anziano" viene acquisito da chi invecchia in modo positivo, sostanzialmente in salute, in autonomia, vive imparando, sa rinnovarsi e mantenersi attivo, continua ad essere creativo, a prospettarsi un futuro, a completare la propria biografia. Ma il valore di "pensiero-anziano" può essere attribuito anche all’anziano meno fortunato che nonostante i problemi di salute riesce a vivere serenamente e a conservare una concezione positiva dell’esistenza. Un pensiero di "qualità", spesso attribuito al vecchio, riguarda il suo esprimersi in termini di saggezza. Studi sull’invecchiamento hanno evidenziato come nella fase terminale della vita, molti anziani ritrovano, mediante la creatività e l’ironia, una maggior serenità e ponderazione. Molti artisti hanno continuato ad esprimere i propri pensieri e sentimenti in età avanzata attraverso i loro capolavori finali: l’ultima creatività, quale immagine definita e spesso innovativa di sé. L’invecchiamento positivo costituisce un terreno favorevole per sviluppare il pensiero creativo e umoristico, quali risorse per realizzare se stessi e migliorare la qualità della vita nel suo concludersi. L’ultima creatività viene a rappresentare l’apice del "pensiero-anziano".