LIBRI DI ROSARIO ESPOSITO

Giovanni Liotti, Lucia Pancheri, Claudio Iannucci, Enrico Costantini, Rosario Esposito, Giuseppe Pollani, Erika Belfiore

L’aggressività distruttiva nella relazione interumana: una prospettiva evoluzionistica

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 3 / 2018

La teoria evoluzionistica della motivazione contribuisce alla comprensione della distruttività nella relazione interumana, sulla base delle seguenti argomentazioni:
- esiste una forte tendenza, comparsa nel corso dell’evoluzione come strategia evoluzionisticamente stabile (SES), a inibire l’aggressività distruttiva negli scontri fra conspecifici;
- alcune condizioni ambientali definibili sociologicamente, e nell’uomo anche condizioni definibili psicologicamente perché legate a particolari contesti relazionali in cui avviene lo sviluppo della personalità, possono indebolire tale tendenza fino ad annullarne gli effetti;
-nell’indebolimento del meccanismo inibitore della violenza (MIV), come anche nel suo potenziamento, intervengono le motivazioni e le funzioni mentali superiori, tipicamente sviluppatesi nell’uomo come pennacchi evoluzionistici;
- l’indebolimento del MIV causa la comparsa delle due forme di distruttività che possono affliggere la relazione interumana, connesse rispettivamente al sistema di difesa per la sopravvivenza e al sistema predatorio;
- la conoscenza delle sequenze comportamentali ed emozionali caratteristiche dei due sistemi aiuta a riconoscere clinicamente le due forme di distruttività interumana nello studio della psicopatologia.

Stefania Prevete, Francesco Gallizio, Marina Frisone, Roberto Apice, Rosa Marchitelli, Maria Angela Lucarano, Valentina Sacco, Gennaro Caso, Pina Sabina Orlando, Enza Beneduce, Consiglia Acampora, Carmela Rezza, Dario Bacchini, Rosario Esposito

Proposta di costruzione di un questionario sui sistemi motivazionali interpersonali (Q-SMI)

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 40 / 2017

I sistemi motivazionali interpersonali sono «sistemi di regole innate», che orientano il comportamento sociale e l’esperienza emotiva di ogni individuo, rispetto al raggiungimento di scopi fondamentali per la sopravvivenza della nostra specie. Partendo dall’ipotesi che ogni individuo possa attivare alcuni sistemi motivazionali più di altri, il presente lavoro propone un questionario self-report, per l’individuazione di profili motivazionali individuali. Una prima versione del questionario è stata somministrata a 600 soggetti che non hanno in corso alcuna diagnosi psicopatologica. Le analisi statistiche mostrano 6 dimensioni su 8 ben delineate - Rango-Sottomissione RAS, Affiliazione AF, Sessuale SEX, Rango-Dominanza RAD, Accudimento AC, e Gioco Sociale GIO. I risultati sembrano interessanti rispetto a differenze di genere ed età del campione esaminato. Sembra dunque esserci la possibilità che un profilo motivazionale individuale sia realmente esistente e uno strumento come questo possa coglierlo. L’intento futuro degli autori del presente lavoro, sarà quello di modificare gli item delle due dimensioni non ancora ben delineate - Attaccamento AT e Paritetico PA - al fine di mettere a punto una versione finale del questionario utilizzabile ai fini clinici e di ricerca.

Rosario Esposito

La formulazione del caso clinico

Guida pratica per supervisioni, esami di specializzazione, pubblicazioni e report per i pazienti

La formulazione del caso clinico è uno dei punti cruciali per una psicoterapia efficace. Inquadrare il paziente e inserire i suoi disturbi in una relazione di causalità significa aver già svolto buona metà del lavoro. Semplice nella sua applicazione e al tempo stesso attento a rendere la complessità nell’affrontare i temi clinici, questo libro è uno strumento di lavoro indispensabile per chiunque aspiri a praticare una psicoterapia efficace e condivisibile.

cod. 1240.1.63

Rosario Esposito, Piera Del Prete, Simona Buffolino

La questione del pagamento delle sedute saltate in psicoterapia cognitivo-comportamentale

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 35 / 2014

Il presente studio rappresenta il primo tentativo di indagare la questione delle sedute saltate in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Questo argomento, ampiamente dibattuto e regolamentato in psicoterapia psicoanalitica, è poco trattato, invece, in ambito cognitivista. Allo scopo di effettuare un’indagine esplorativa su questo tema abbiamo costruito un questionario riguardante il comportamento dei terapeuti nei confronti delle sedute saltate dai pazienti e abbiamo chiesto a terapeuti cognitivisti (soci della Società Italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale) di compilarlo on-line. Il questionario è stato costruito per indagare come i terapeuti gestiscono il pagamento delle sedute saltate, le loro difficoltà nel trattare la questione con i pazienti e le loro opinioni sull’argomento.

Rosario Esposito

Terapia cognitiva e terapia sensomotoria. causation e possibile integrazione

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 2 / 2014

La terapia cognitiva è sempre stata un orientamento molto aperto a modelli clinici diversi purché di dimostrata efficacia. Sempre più frequentemente nel panorama internazionale si stanno affermando diversi approcci clinici che, pur dimostrando una certa efficacia nei trattamenti per la salute mentale, appaiono teoricamente molto distanti dalla terapia cognitiva e quindi di difficile integrazione clinica. Questo articolo cerca di mettere a confronto la terapia cognitiva (Beck, 1984) con la terapia sensomotoria (Odgen, Minton, Pain, 2012) prendendo in considerazione tre concetti chiave che sembrano utili per comprendere il comportamento normale e patologico: la causation, l’ontogeny e il target del trattamento. Dal confronto tra i due orientamenti, grazie alla distinzione sopra riportata, emergono diverse differenze, ma anche inaspettate e utili convergenze prospettando così una possibile integrazione attraverso l’esplicitazione di strategie terapeutiche.