LIBRI DI DANIELA CASO

Ina Macaione, Laura Pavia

Rigenerare a sud Rigenerare il sud

Atlante dei luoghi della rigenerazione urbana

Frutto del ciclo di seminari online “Rigenerare a Sud | Rigenerare il Sud”, questo testo fa emergere l’immagine di un Sud attivo, impegnato sul campo e capace di costruire una rete di relazioni, conoscenze, competenze ed esperienze strettamente legate alle peculiarità dei territori del meridione. E ci spiega che senza il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini che vivono nel meridione non è possibile avviare percorsi di rigenerazione degli spazi urbani.

cod. 82.4

Daniela Caso, Valentina Carfora

Un intervento di messaggistica istantanea per la promozione del monitoraggio del consumo di frutta e verdura

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2017

La Teoria del Comportamento Pianificato (TPB ? Ajzen, 1991) è stata ampliamente applicata alla spiegazione del consumo di frutta e verdura. Lo scopo di questo studio pilota è stato quello di verificare l’applicabilità del modello TPB alla valutazione di un intervento di promozione di un adeguato consumo di frutta e verdura, tramite l’invio di messaggi giornalieri che incentivino i partecipanti a monitorare il loro consumo quotidiano. I partecipanti (N=116 studenti universitari; 30 M, 86 F; età media=22,91 anni, D.S.=8,33) hanno preso parte ad un disegno di ricerca che prevedeva la manipolazione della variabile "messaggi vs assenza di messaggi". Come ipotizzato, a seguito dell’intervento il gruppo sperimentale (che ha ricevuto i messaggi giornalieri), confrontato con il gruppo di controllo (che non ha ricevuto messaggi), ha incrementato l’assunzione di frutta e verdura. Inoltre, il ruolo di mediazione dell’intenzione tra le condizioni sperimentali e il cambiamento comportamentale ha confermato il potere predittivo della TPB, la quale considera la pianificazione intenzionale come antecedente cognitivo del comportamento. Se pur nei limiti di uno studio pilota, i risultati ottenuti potranno essere utilizzati a supporto di nuove strategie di promozione della salute alimentare che utilizzino un canale di comunicazione (la messaggistica istantanea) più contestualizzato rispetto alle abitudini delle nuove generazioni.

Recenti studi hanno sottolineato alcuni aspetti positivi dell’uso di Internet per i giovani internauti (tra questi, l’aumento delle opportunità di contatto con parenti, amici e la riduzione della solitudine attraverso nuove modalità di comunicazione con i propri pari). L’uso eccessivo, o l’abuso, di Internet può, al contrario, avere effetti negativi sul benessere psicosociale e sfociare anche in forme di dipendenza. Il presente studio esplorativo si è posto l’obiettivo di rilevare i livelli di uso e/o abuso di Internet, e il funzionamento psicosociale in termini integrati di salute mentale positiva e malessere mentale di adolescenti campani. Sono state anche indagate le differenze per genere, età e tempo di connessione. È stato somministrato un questionario self report per rilevare il benessere psicologico, emozionale e sociale, il malessere mentale e l’uso, abuso e la dipendenza da Internet. Hanno partecipato alla ricerca 454 studenti con età media di 15.83 anni collegati mediamente ad Internet per 5.30 ore al giorno. Dai risultati emerge che le ragazze hanno livelli maggiori di malessere e dipendenza così come i più giovani e i soggetti che sono collegati ad Internet per più ore al giorno. Se pur nei limiti di una ricerca correlazionale, i risultati ottenuti in questo studio possono fornire utili spunti per la messa in atto di interventi mirati alla prevenzione della dipendenza da internet e di promozione del benessere psicosociale in adolescenza.

Giovanna Petrillo, Daniela Caso, Vincenza Capone

Un’applicazione del Mental Health Continuum di Keyes al contesto italiano: benessere e malessere in giovani, adulti e anziani

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2014

Secondo il Mental Health Continuum (MHC) di Keyes le persone si collocano lungo un continuum che va da presenza (Flourishing) ad assenza di benessere (Languishing). Numerosi studi hanno identificato il posizionamento sul MHC di adulti e adolescenti (americani, africani, nord europei). L’obiettivo principale di questo studio è stato di verificare l’applicabilità del MHC nel contesto italiano e di indagare le relazioni tra Salute Mentale Positiva e Malessere Psicologico (Two Continua Model). Hanno partecipato alla ricerca 1.438 persone con un’età tra i 18 e gli 89 anni (M = 47.12 anni, DS = 19.9; suddivise per fasce d’età in giovani, adulti e anziani), equamente distribuite per genere. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario self-report che comprendeva, oltre all’Italian Mental Health Continuum-Short Form, altre scale volte a rilevare le variabili psicosociali oggetto di studio. Dai risultati è emerso che il 31% dei partecipanti ha una salute mentale positiva (Flourishing), l’11% dei partecipanti non ha una salute mentale positiva (Languishing), la maggioranza (58%) possiede una moderata salute mentale. In linea con quanto suggerito dalla letteratura, i flourishing (e coloro che hanno una moderata salute mentale) presentano bassi livelli di malessere psicologico, non sono depressi e non denunciano disturbi psicofisici. Lo studio evidenzia anche differenze significative per genere e per età. Tali risultati comprovano l’applicabilità del Mental Health Continuum anche nel contesto italiano e forniscono elementi utili alla messa a punto di programmi di promozione della salute per quelle fasce della popolazione - donne, giovani e anziani - in cui la salute mentale è più compromessa.

Vincenza Capone, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti, Giovanna Petrillo

La promozione del benessere in ospedale: il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul "momento nascita"

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2012

L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualità della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste è stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l’ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.

Photovoice è una metodologia di ricerca-azione partecipata che utilizza le fotografie scattate dai partecipanti per incoraggiare la discussione critica di gruppo riguardo le difficoltà e le risorse della comunità con l’obiettivo di promuovere il cambiamento individuale e comunitario. Nel presente contributo, il metodo Phtovoice ha consentito agli adolescenti di una piccola comunità montana coinvolti nella ricerca, di sviluppare una coscienza critica circa il legame tra la propria vita e le soluzioni offerte dalla comunità in relazione alle loro richieste relative alla gestione del tempo libero. Tale visione critica ha permesso ai giovani partecipanti di suggerire nuove soluzioni ai referenti politici, rendendosi in questo modo attivi promotori del cambiamento sociale.

L’Italia è stato il primo paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro l’HPV, l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, primo tumore riconosciuto dall’OMS come totalmente riconducibile ad una infezione, proponendo il vaccino alle ragazze nel dodicesimo anno di vita. Con l’avvio della somministrazione di tale vaccino sono sorti dubbi e perplessità riguardo la sua efficacia, i suoi effetti e soprattutto sulla sua possibile accettazione. Pertanto questo studio, che ha coinvolto 507 madri napoletane con figlie dodicenni, si pone l’obiettivo di indagare il ruolo che alcune variabili psicosociali (conoscenze, aspettative di risultato, percezione del rischio, intenzioni, autoefficacia genitoriale ed efficacia familiare) hanno sull’accettazione del vaccino da parte delle madri. Dall’analisi dei dati, raccolti con un questionario self-report, sono emersi profili differenziati delle intervistate in funzione della loro scelta verso il vaccino HPV. Ciò potrebbe avere utili implicazioni nelle campagne di prevenzione in favore degli screening vaccinali, suggerendo di adottare strategie differenziate a seconda delle caratteristiche delle donne da contattare.

Giovanna Petrillo, Daniela Caso

Promuovere la salute nei contesti educativi

Comportamenti salutari e benessere tra gli adolescenti

Il volume intende promuovere la salute nella scuola, aderendo all’ottica bio-psico-sociale sostenuta dell’OMS. La proposta consiste nell’assumere una prospettiva positiva nei confronti della salute, finalizzando l’attività al miglioramento degli stili di vita e del benessere percepito, insistendo sull’im-portanza di incidere in un’età peculiare per le sue problematiche evolutive quale l’adolescenza.

cod. 1240.313

As the results of some previous researches showed (Petrillo et al., 2004) the self-efficacy perceptions (Bandura, 1992) work into a more complex network of variables, which are prominent to health and act as the most important predictors both of the intention to carry out healthy behaviours and of their fulfilment (Schwarzer, 1992). Starting from a presupposition that the quality of life is both an individual and a social matter, this work was aimed at verifying the positive role of the personal and collective efficacy in the adolescence’s health promotion (2003 funds-Regional Law n. 5/02). For this end, we constructed some scales of measurement of personal self-efficacy with reference to different spheres of health’s protection and one scale of measurement of the school efficacy on health. Together with other tools, these scales were proposed to 1107 first and fourth class-students of Naples’s and Neapolitan area’s upper secondary schools. The results here illustrated are pertinent to: 1) the validation both of the new scales of school efficacy in the health promotion, and of the self-efficacy scale related to sexual behaviours, and alcohol and tobacco consumption; 2) the relations among the different perceptions of efficacy, the healthy behaviours and the well-being.

Giovanna Petrillo, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti

Campagne in-formative per la promozione della salute e del benessere tra gli adolescenti

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2004

Viene presentata una attività di ricerca-intervento sulla promozione della salute, secondo l’approccio biopsicosociale proposto dall’OMS (1983), particolarmente rivolta agli adolescenti, assumendo che proprio in adolescenza possono manifestarsi alcuni comportamenti problematici (alimentazione scorretta; consumo di alcol e fumo di sigarette; sesso precoce e non protetto; vita sedentaria); che anche la scuola ha un ruolo essenziale da svolgere nella promozione della salute; e che la mera informazione non ha un effetto significativo per la promozione di una cultura della salute e per l’adozione di un consono stile di vita. Ad un intervento informativo è stato affiancato anche un processo formativo, teso all’acquisizione di specifiche life skills. Prodotti testuali e multimediali definiti ad hoc sono stati proposti ad adolescenti (356 soggetti), in un piano di ricerca di tipo quasi-sperimentale. Tramite un questionario, utilizzato nella fase di pre- e post-test, sono stati rilevati: atteggiamento verso la salute, conoscenze, abitudini, intenzioni, percezioni del rischio, locus of control, autoefficacia e benessere. I risultati evidenziano una tendenza a riferire abitudini sane e valori elevati per tutte le variabili, tranne che per la percezione del rischio. L’intervento in-formativo nel suo insieme ha prodotto un aumento nella percezione del rischio e nell’autoefficacia, con una diminuzione di internalità del controllo della salute e della sola dimensione psicologica del benessere. Relazioni positive sono state riscontrate tra il benessere e le altre variabili rilevate, tranne nel caso della percezione del rischio, con cui sussiste una relazione negativa. Di una certa importanza si sono dimostrate anche le differenze tra i soggetti per genere, età e formazione.

Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti

Le scale di autoefficacia specifiche per la salute: un contributo alla validazione con il modello di Rasch

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2004

Lo scopo principale di questo studio è quello di integrare due delle cinque scale di autoefficacia percepita specifiche per la salute ideate da Schwarzer e Renner (2000) relative al comportamento alimentare e all’esercizio fisico e procedere alla validazione affiancando ad una metodologia più tradizionale, che si fonda sull’analisi fattoriale, per la verifica dell’omogeneità degli item di ciascuna scala e sull’Alpha di Cronbach per il calcolo della coerenza interna, una metodologia emergente conosciuta con il nome di modello di Rasch (1960, 1966). Le suddette scale sono già state tradotte in italiano e sottoposte a validazione (Caso, 2003) con risultati non pienamente soddisfacenti; pertanto, le stesse sono state integrate con ulteriori item e sottoposte ad un campione di 365 preadolescenti e adolescenti, contattati in diverse scuole napoletane. I risultati ottenuti mostrano le maggiori potenzialità del modello di Rasch rispetto alle tecniche tradizionalmente utilizzate per la validazione delle scale. Per ciascuna batteria di item sono stati raggiunti ottimi livelli di fit: più in particolare, il processo di validazione ha comportato l’eliminazione di cinque item per ciascuna scala, che nel caso di quella sulla sana alimentazione appartenevano tutti alla versione proposta da Schwarzer e Renner; mentre, per quella sull’esercizio fisico, riguardavano sia gli item proposti ad integrazione che quelli della scala di origine. I risultati ottenuti hanno, dunque, mostrato la non piena applicabilità delle scale tedesche in contesto italiano.

Lo scopo principale della presente ricerca è quello di dare un contributo alla validazione in italiano delle scale di autoefficacia percepita specifiche per la salute, proposte da Schwarzer e Renner (2000). Tali scale, utilizzate in una serie di ricerche sul campo finalizzate allo screening”di ampie popolazioni, per esaminare il rapporto che intercorre tra convinzioni di efficacia, intenzioni comportamentali e comportamento, riguardano tre specifici comportamenti connessi alla salute, quali l’esercizio fisico, l’assunzione di alcool e la sana alimentazione. La presente ricerca si pone, altresì, l’obiettivo di integrare le tre scale proposte nella versione originale da Schwarzer e Renner con altre due scale, relative al consumo di sigarette e all’uso del preservativo. A tal fine le scale sono state sottoposte a 709 studenti, ugualmente distribuiti per sesso, con un’età media di 18 anni. L’adolescenza, infatti, è il periodo di vita in cui alcuni comportamenti problematici (alimentazione scorretta; consumo di droga, alcool e fumo di sigarette; sesso precoce e non protetto) possono manifestarsi per la prima volta e stabilizzarsi in veri e propri stili di vita. Nel contesto specifico di questa ricerca, i risultati ottenuti confermano solo in parte la validità delle tre scale di autoefficacia percepita specifiche per la salute proposte da Schwarzer e Renner, mentre rispondono ai vigenti criteri di validità le scale elaborate ad integrazione delle originali. Le cinque scale pur essendo agili ed economiche e, dunque, facilmente utilizzabili per misurare l’autoefficacia nell’ambito di studi su vasta scala (programmi di promozione della salute), finalizzati alla rilevazione dei comportamenti connessi alla salute, necessitano di ulteriori approfondimenti per migliorarne la coerenza interna.