LIBRI DI STEFANO MICELLI

La ricerca ha estratto dal catalogo 32 titoli

Marco Bettiol, Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria, Stefano Micelli

La trasformazione dei distretti industriali tra catene globali del valore e digitalizzazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 1 / 2022

Il contributo analizza il processo di trasformazione che ha interessato il modello dei distretti industriali per evidenziare le sfide attuali e le implicazioni per il contesto italiano e in particolare per le regioni del Nord-Est. A partire dalle opportunità che hanno offerto le catene globali del valore nell’attivazione di processi di upgrading, viene evidenziato il ruolo del contesto territoriale come supporto a processi manifatturieri innovativi. Si intende mostrare come l’evoluzione tecnologica connessa alla quarta rivoluzione industriale abbia rafforzato il modello distrettuale, amplificando il potenziale di connessione e relazione delle imprese distrettuali con il proprio mercato, da sempre foriero di processi innovativi e di costruzione di valore legati alla dimensione simbolica ed esperienziale (produzioni del Made in Italy). Vengono presentate le sfide future che il territorio del Nord-Est sarà chiamato ad affrontare. Il contributo fa leva sui risultati di studi che gli autori hanno sviluppato nel corso degli ultimi vent’anni di ricerche sul tema.

Stefano Schiavo

La trappola del business plan.

Rituali organizzativi e approcci lean all'innovazione

Questo libro costruisce una lettura originale delle condizioni utili all’innovazione in mercati incerti. Attraverso numerosi riferimenti a progetti reali e confronti con innovatori e professionisti, analizza i limiti della pianificazione tradizionale e fornisce una guida e un orientamento per sviluppare una cultura agile e snella nelle situazioni di più profondo cambiamento.

cod. 2001.143

Marco Bettiol, Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria, Stefano Micelli

La manifattura torna indietro? Come i distretti industriali stanno affrontando la nuova fase della globalizzazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 2 / 2017

I distretti industriali come sistemi produttivi locali hanno messo in luce i vantaggi di innovazione e di competitività legati al presidio di attività produttive all’interno di contesti territoriali (e sociali) ben definiti. L’intensa fase di globalizzazione che ha caratterizzato le grandi imprese negli ultimi decenni - con uno spostamento delle fasi produttive in Paesi a basso costo del lavoro - ha influenzato anche le imprese distrettuali e le loro strategie produttive, con un impatto di riorganizzazione e razionalizzazione delle catene di fornitura locali. Il recente dibattito sul backshoring ha riportato all’attenzione il valore della manifattura e la possibilità di riportare nei Paesi avanzati la produzione. In questo scenario il nostro studio su oltre 250 imprese distrettuali del Nordest e su diversi casi studio evidenzia come il backshoring sia un fenomeno molto limitato. Al contrario riscontriamo che le imprese sviluppano strategie integrate di gestione della produzione tra locale (presidio dell’innovazione e sfruttamento del saper fare) e globale (volumi di produzione).

Censis

I vuoti che crescono.

Un mese di sociale 2014

L’appuntamento di riflessione del Censis “Un mese di sociale/2014” propone temi come: una riflessione su ciò che sarà dopo il destino “a perdere” di Senato, Cnel, grandi sindacati, confederazioni datoriali; esuberi, prepensionati, “esodati”, “staffettati”; crollo di fiducia nella carriera scolastica come strumento di mobilità sociale; rimodulazione della dimensione territoriale intermedia…

cod. 139.30

Stefano Micelli

Il lavoro artigiano nella globalizzazione

ARGOMENTI

Fascicolo: 32 / 2011

La figura dell’uomo artigiano ha ricevuto negli ultimi anni una crescente attenzione da parte della ricerca socioeconomica internazionale. In questa nuova prospettiva di analisi, il saggio si propone di esaminare il suo effettivo contributo economico rispetto alla competitività dei settori tipici Made in Italy alla luce delle grandi trasformazioni che hanno segnato il sistema industriale italiano nel corso del decennio passato. Il saggio discute il contributo del lavoro artigiano nella media impresa industriale e riflette sulle modalità con cui il lavoro artigiano caratterizza alcune funzioni chiave nell’ambito delle catene globali del valore. In termini di politiche, il paper discute il modo in cui rilanciare la competitività della piccola impresa promuovendone nuove politiche di formazione e di promozione a scala internazionale.

Federico Butera, Giorgio De Michelis

L'Italia che compete.

L'Italian Way of Doing Industry

Un nuovo modo di fare impresa e di competere con successo sta nascendo in Italia! Lo testimoniano alcuni degli studiosi che più a fondo hanno studiato il sistema produttivo italiano, così come alcuni imprenditori (tra i più innovatori) che presentano i problemi e le prospettive del loro settore e delle loro imprese.

cod. 1332.15

Vladi Finotto, Stefano Micelli

Web e Made in Italy: la terra di mezzo della comunicazione d'impresa

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 4 / 2010

Nonostante la diffusione del web 2.0 abbia alimentato grandi aspettative, la sua adozione da parte delle imprese del made in Italy è ancora ridotta. Gli autori ritengono che questa distanza sia dovuta alla natura specifica degli spazi di comunicazione in rete. L’analisi di quattro casi suggerisce che il presidio degli spazi di comunicazione del web 2.0 avvenga in contesti aziendali caratterizzati da quattro elementi: elevata propensione imprenditoriale; capacità di sviluppare discorsi originali intorno ai temi centrali per le comunità di riferimento; l’avvicendamento generazionale; lo stimolo delle figure professionali più creative.

Stefano Micelli

Il lavoro artigiano nelle catene globali del valore

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 4 / 2009

Il lavoro artigiano ha conosciuto, nel corso degli ultimi anni, una riscoperta a livello internazionale. Un’analisi superficiale del fenomeno rischia di rilanciare una figura di artigiano contrapposta alle logiche della produzione industriale. Una lettura più attenta, invece, consente di mettere a fuoco il ruolo essenziale del lavoro artigiano all’interno delle nuove forme di organizzazione industriale. La progressiva frammentazione dei processi manifatturieri a scala globale mette in evidenza l’importanza della figura dell’artigiano come elemento di interfaccia fra fasi diverse dei processi produttivi. Oltre a segnalare il contributo del lavoro artigiano nelle imprese leader del Made in Italy, il paper identifica tre categorie essenziali di nuovi artigiani: l’artigiano adattatore, ovvero l’artigiano che opera a valle della catena del valore per personalizzare prodotti seriali; l’artigiano traduttore, ovvero la figura che gestisce la delicata interfaccia fra processo creativo e processo produttivo, e l’artigiano creativo, capace di trasformare la tradizione in manufatto artistico da serializzare all’interno di processi produttivi su larga scala. In tutti i casi esaminati, il lavoro artigiano costituisce un fattore abilitante del funzionamento delle reti della divisione del lavoro industriale. Non si oppone alle logiche della globalizzazione; ne diventa, al contrario, protagonista.

Stefano Micelli, Vladi Finotto

Net Globo.

Un nuovo modello a rete per i processi di internazionalizzazione

NetGlobo ha tentato di sviluppare una rete tra istituzioni, imprese e operatori dei servizi, in grado di rispondere alle sfide poste dall’internazionalizzazione. Tale rete si basa sul ruolo di una nuova figura di specialista nello sviluppo delle relazioni internazionali – il Glocal business mover – e sullo sviluppo di relazioni innovative tra le imprese e gli attori dei servizi in Veneto attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

cod. 365.601

AA.VV

Comunicare le città d'arte.

Economia e cultura, media e tecnologia. Convegno Corecom Emilia-Romagna

Per l’homo turisticus l’approfondimento storico e culturale trova una realizzazione piena nella visita delle città d’arte. Ma anche le città d’arte debbono essere comunicate, in modo da stimolare il desiderio di conoscerle. E debbono essere dotate di attrezzature idonee per facilitare ai turisti la visita e la comprensione non solo dei monumenti, ma ancor più del passato storico nella sua continuità con la realtà presente. Il presente volume raccoglie quanto è stato proposto in tal senso in un convegno organizzato dal Corecom dell’Emilia Romagna.

cod. 2000.1194

Marco Bettiol, Stefano Micelli

Design come imprenditorialità culturale

ARGOMENTI

Fascicolo: 18 / 2006

The Italian Design has been rather successful in the past and has bet on an original mix between aesthetics and hand-made practices rooted in industrial districts. The competitive scenario is undergoing a deep transformation at the global level, since design is becoming more democratic and globalization is changing the geography of sourcing. This transformation challenges the Italian design and the competitiveness of industrial districts. In order to manage these challenges we think that a review of the concept of design is needed. On the basis of a research we conducted on leading firms within industrial districts, we propose a definition of design as a cultural project that firms want to pursue. In this perspective design becomes part of a narrative process between the firm and its customers, contributing to transform product innovation processes as well as the management of distribution networks and communication processes.