Journal title SOCIETÀ E STORIA
Author/s Andrea Ferrarese
Publishing Year 2004 Issue 2004/103
Language Italian Pages 50 P. File size 225 KB
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Nell’ancora poco conosciuto contesto dell’amministrazione economica delle curie vescovili pre-tridentine, il saggio si propone di esaminare il caso della diocesi veronese negli anni dell’episcopato ‘esemplare’ di Gian Matteo Giberti (1524-1543). Il riordino attuato nelle proprietà della mensa vescovile attraverso nuove e capillari catasticazioni dei fondi e so-prattutto attraverso il rinnovo attento delle investiture feudali e di locazione e in seguito l’estensione di tali ‘procedure’ di controllo e di miglioramento all’intera diocesi, costitui-scono i due momenti centrali del programma gibertino nell’arco di un ventennio. Accanto all’azione diretta nella mensa vescovile e nelle parrocchie, affidata a specifiche ‘figure’ cre-ate nell’ambito della familia gibertina (tra cui spiccano in primo luogo le delicate mansioni del factor) e sottoposta ad una continua verifica visitale, si colloca la creazione di specifici strumenti legislativi di codifica. Tra questi, particolare attenzione meritano le inedite Costi-tuzioni per le pievi (1540) che, in sintonia con le più note e diffuse Costituzioni per il clero, costituiscono plausibilmente la sintesi più organica degli interventi di ristrutturazione della proprietà ecclesiastica attuati dal Giberti.
Andrea Ferrarese, Quia ubi non est ordo, ibi est confusio. Gian Matteo Giberti e la ristrutturazione della proprietà ecclesiastica nella diocesi di Verona (1524-1543) in "SOCIETÀ E STORIA " 103/2004, pp , DOI: