Pratiche

Pier Luigi Crosta

Pratiche

Il territorio "è l'uso che se ne fa"

Una raccolta di scritti sul rapporto tra il territorio e l’uso che se ne fa. Il testo cerca di esplorare le possibilità di utilizzo e sviluppo del territorio, costruito dalla gente che vi abita e vi agisce. In tal senso il volume sottolinea la distinzione tra politiche e pratiche del territorio, e propone di riconoscere la “politicità” delle pratiche. L’importante delle pratiche è capirle.

Edizione a stampa

26,00

Pagine: 192

ISBN: 9788856830316

Edizione: 2a ristampa 2022, 1a edizione 2010

Codice editore: 1862.141

Disponibilità: Discreta

Pagine: 192

ISBN: 9788856828719

Edizione:1a edizione 2010

Codice editore: 1862.141

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

L'aumento della mobilità territoriale, ma soprattutto la diversificazione e la variabilità delle sue motivazioni (per cui si parla di mobilità, al plurale), tende a mettere in discussione l'abitudine di considerare la stanzialità come modalità tipica del rapporto tra società e territorio. Un "territorio" non è più il luogo dove chi dice di "abitarci" fa tutto quello che fa per vivere, entrando in relazione quasi solo con quelli che, come lui, dicono di "appartenere" allo stesso territorio. Ormai per la più parte della gente il territorio in cui abita è l'insieme dei posti nei quali sceglie (in parte essendovi costretta) di fare quello che fa, avendo perciò a che fare con gli interlocutori che vi ritrova, e che non sono mai necessariamente gli stessi (che lo voglia, o non).
Non è detto, quindi, che il territorio che "è l'uso che se ne fa" sia quello desiderato. Ma rinvia all'attivismo della gente che lo "costruisce" nel tempo, cosa che implica la possibilità per la "gente" di "farsi valere", forse di più e meglio di quanto non avvenga nelle "comunità territoriali" che, di solito, vengono decise come destinatarie di politiche, tra l'altro, non riconoscendo neppure il carattere itinerante delle pratiche d'uso del territorio.
Gli scritti di questa raccolta cercano di esplorare le possibilità della gente di farsi valere - e gli "impedimenti", opposti dalle pratiche "tecniche" e amministrative correnti, allo sviluppo di queste possibilità - rivisitando, in particolare, la distinzione tra politiche e pratiche. Si propone di riconoscere la "politicità" delle pratiche. L'importante delle pratiche è capirle.

Pier Luigi Crosta è coordinatore del Dottorato di ricerca in Pianificazione territoriale e Politiche pubbliche del territorio alla Scuola di dottorato dell'Università IUAV di Venezia (dalla prima attivazione, nel 1990). Per FrancoAngeli ha già pubblicato Politiche (1998) e la Politica del piano (1990, 1995) e ha curato Casi di politiche urbane (2009), La produzione sociale del piano (1984) e L'urbanista di parte (1973).



Introduzione
Territori di migrazione. Quali politiche?
L'idea di comunità territoriale, rivisitata. Da misura del rapporto territorio/società, a costrutto eventuale dell'interazione del piano
Società delle differenze, pluralizzazione del territorio e il ruolo dell'interazione sociale nella produzione di "pubblico", al plurale
Qualche implicazione del modo di ragionare intorno all'approccio strategico alla pianificazione (alle politiche)
Reti traslocali. Le pratiche d'uso del territorio come "politiche" e come "politica"
Spunti di riflessione sul policy design (tratti da Schön e Weick)
Le pratiche dell'uso sociale del territorio come pratiche di costruzione di territori. Quale "democrazia locale"?
L'abitare itinerante come "pratica dell'abitare": che costruisce territori e costituisce popolazioni. Politicità delle pratiche
Interazioni: pratiche, politiche e produzione di pubblico. Un percorso attraverso la letteratura, con attenzione al conflitto
Il caso (di studio) come pratica di pratiche d'uso del territorio
Riferimenti bibliografici.

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