Direzione: Luigi Moccia
Comitato scientifico: Giacomo Marramao, Marc Maresceau, Antonio Papisca, Simon
Peterman, Sergio Pistone, Franco Praussello
Il Centro Altiero Spinelli per l’Europa dei popoli e la pace nel mondo dell’Università Roma Tre nasce nel 2003 con il contributo della Commissione europea nell’ambito del programma d’azione Jean Monnet per la costituzione di poli d’eccellenza aventi lo scopo di promuovere, organizzare e realizzare attività di ricerca, corsi di formazione, pubblicazioni e iniziative nel campo in genere dell’integrazione europea. Il Centro ha al suo attivo rapporti di collaborazione a livello nazionale, europeo e internazionale e ha dato vita, oltre a questa collana di pubblicazioni, alla rivista semestrale La Cittadinanza Europea, sempre per i tipi della FrancoAngeli. Sin dall’inizio delle sue attività il Centro si è posto l’obiettivo di indagare il processo di integrazione europea con un approccio aperto, per un verso, alla molteplicità e varietà degli scenari implicati e, per altro verso, alla problematicità delle dinamiche, innovazioni e trasformazioni da esso indotte, sul piano sia teorico che pratico, invitando studiosi ed esperti di varia provenienza disciplinare e professionale a contribuire all’offerta di strumenti di conoscenza e analisi su tematiche che, pur tra loro diverse, sono tutte idealmente ricollegabili con il motivo guida – d’ispirazione spinelliana – di un’Europa unita al servizio della pace tra i popoli, fondata sui valori della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, nello spazio europeo senza confini interni, quale spazio di cittadinanza comune, espressione di una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia e dalla solidarietà.
La collana intende collocarsi nel più generale contesto degli studi europei, promuovendone la diffusione attraverso opere caratterizzate per vocazione tematica e metodologica da un’idea della costruzione europea come laboratorio di progresso scientifico e culturale, che sfida tradizionali assetti, mette alla prova vecchie e nuove categorie di pensiero, realtà economico-sociali, modelli politico-istituzionali, e, insieme, come teatro di vicende che s’impongono all’attenzione non solo degli ambienti di studio e ricerca, ma anche di quelli della politica, delle amministrazioni, dell’imprenditoria, del lavoro, delle organizzazioni sociali, delle professioni: in una parola, di un pubblico sempre più vasto e interessato a conoscere, approfondire e valutare temi e questioni di rilievo europeo: nella prospettiva della formazione di un’opinione pubblica di livello europeo.