La cultura del giurista medievale

Maria Grazia Fantini

La cultura del giurista medievale

Natura, causa, ratio

Edizione a stampa

30,50

Pagine: 218

ISBN: 9788846412225

Edizione: 1a edizione 1998

Codice editore: 1572.2

Disponibilità: Fuori catalogo

L'avventura culturale dei giuristi medievali è stata - e rimane - una delle più grandi e appassionanti manifestazioni (e, appunto, avventure ) dell'intelletto umano. E fra le più complete. I giuristi riuscirono nel compito complesso di costruire un sistema di regole condivise e vissute, in risposta alle domande di norme che la società poneva, nel corso di un fluire che fu significativo di una integrazione culturale e sociale che, pur tra devastanti conflitti, vide la nascita dell'Europa e della cultura europea.

Essi riuscirono nel compito di costruire una cultura giuridica (prima ancora che un ordine giuridico, ché l' ordine nel quale gli uomini del medio evo si sentivano di vivere era ben più vasto) che riuscisse a fondere in un sistema complesso e tuttavia coerente eredità antiche e fermenti nuovissimi, a superare in una visione coerente risalenti paure cosmologiche ed entusiasmanti scoperte naturali, a garantire la libertà dell'uomo all'interno di quella visione e insieme ad esprimere l'intimamente sentito rispetto per le leggi della natura.

I giuristi medievali seppero dare all'Europa di allora uno ius commune rivelatore di unità non provvisoria o meramente politica intorno ad alcuni capisaldi: la libertà e la ragione dell'uomo e la sua centralità nell'infinito dipanarsi e intrecciarsi delle relazioni personali e sociali; ma anche concetti, significanti entrati ormai nel linguaggio comune e indispensabile, non solo dei giuristi: natura , causa , ratio , elementi di un progetto di relazioni fra uomo e uomo, uomo e cose, uomo e società, ma anche uomo e tempo, uomo e cosmo, uomo e Dio. Artefici di una civiltà , costruttori di una scientia radicalmente umana, protagonisti di una cultura.

Questo libro ripercorre, reinterpreta; spiega quell'avventura del pensiero e dell'umanità, attraverso la cultura dei giuristi, appunto, còlta e analizzata nella difficile e sottile opera di elaborazione di uno strumentario logico e concettuale (in talora sorprendente intesa con i coevi filosofi) e di un linguaggio che da esoterico e professionale - sulla scorta della coltivata e venerata eredità del diritto romano - si è fatto comune, e non solo per la storia del diritto. Una spiegazione spesso illuminante, alle radici vere della cultura europea.

Maria Grazia Fantini , avvocato, collabora con la cattedra di Storia del diritto italiano della Facoltà di Scienze Politiche nell'Università di Milano svolgendo da molti anni ricerche intorno ai rapporti fra la scientia iuris medievale e la cultura coeva. Ha pubblicato il frutto di tali approfondimenti in alcuni saggi fra cui: Cenni di ermenuetica giuridica, con particolare riguardo al diritto italiano e alla sua storia, in Divus Thomas, 98 (1995); Ius sine causa nasci non potest. La riflessione medievale sulla causa negoziale , in Divus Thomas , 100 (1997).



Il tempo
I fermenti nascosti
(L'eredità antica; L'intuizione della libertà; una penitenza per costruire l'uomo; Un'altra natura; La necessità detta le regole)
L'alba della nuova età
(La Natura e l'uomo; La ragione rilegge la Natura; L'homo faber e le sue città; La Natura cambia volto. Microcosmo e megacosmo; Il ruolo degli intellettuali; La scientia iuris)
Le cose
La Natura e le causae
(La causa prima e le causae secundae; La ragione; Il libero arbitrio)
Gli strumenti per conoscere le cose
Necessità, libertà, ragione
(La necessità della libertà: la possibilitas; La necessità della ragione: l'utilitas; Un altro diritto naturale; Prohibitiones e mandata. Demonstrationes e permissiones; Verso un diritto nuovo)
L'uso degli strumenti
Auctoritas processit ex vera ratione
(Il valore dell'auctoritas per la cultura medievale; L'auctoritas dell'uomo: la ratio; La ratio del diritto e l'interpretatio; Un nuovo diritto naturale: il diritto dell'uomo. Natura idest Deus; Natura nostra idest Deus)
La costruzione del diritto
La giustizia e il diritto
(Iustitia est virtus; Homo, ut populus; Utilitas communis; Utile est medium) - La scientia iuris - (La filosofia come strumento; Interpretatio doctoris tantum probabilis...; La consuetudine come volontà: Consuetudo est altera natura; I nuovi contratti; Ex nudo pacto ius oritur; Tra causa e natura; La prevalenza della volontà; Iustitia est causa intrinseca iuris; Diritto come sistema)

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