Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Clelia De Vita
Anno di pubblicazione 2015 Fascicolo 2015/1
Lingua Italiano Numero pagine 17 P. 75-91 Dimensione file 71 KB
DOI 10.3280/INT2015-001007
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L’articolo propone alcune riflessioni sul suono, ritmo e musica come strumenti di comunicazione che rivestono un valore specifico nello sviluppo della relazione tra madre e bambino come pure nel rapporto con pazienti precocemente traumatizzati. L’autrice si collega al concetto di oggetto trasformativo di Bollas per focalizzare il valore processuale e dinamico del rapporto con l’oggetto, di cui gli scambi sonori rappresenterebbero un momento importante, data l’ipotesi che essi possano contribuire alla costruzione del mondo interno del bambino. Viene valorizzata la "funzione materna di presentazione dei suoni" e il contributo che essa può dare alla costruzione alla formazione di un’estica del mondo interno. Il suono può svolgere una funzione terza nella relazione; esso svolge un ruolo nell’esperienza di riconoscimento di sé nello specchio al momento della "fase dello specchi"”, dal momento che il suono della voce materna fornisce di una qualità tridimensionale l’immagine del bambino allo specchio. Alcune esemplificazioni cliniche forniscono stimolo alla riflessione sul ruolo della comunicazione non verbale e sulle memorie sonore all’interno della seduta quali opportunità unica e preziosa per contattare esperienze non comunicabili altrimenti.;
Keywords:Suono, sintonia, oggetto trasformativo, preverbale, rispecchiamento sonoro, funzione di presentazione sonora
Clelia De Vita, Riflessi sonori del Sé.. Alcune riflessioni su ritmo, suono e musica dalle prime interazioni alla stanza d’analisi in "INTERAZIONI" 1/2015, pp 75-91, DOI: 10.3280/INT2015-001007