Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato

Emilia Musumeci

Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato

Devianza, libero arbitrio, imputabilità tra antiche chimere ed inediti scenari

In un’epoca in cui le neuroscienze hanno fatto il loro ingresso trionfale nei tribunali, influenzando il giudizio sulla capacità di intendere e di volere degli imputati, questa rilettura dell’opera di Lombroso intende capire se i neuroscienziati che rigettano le sue tesi su crimine e devianza, ritenute un’anticaglia ottocentesca, stiano in realtà compiendo un parricidio mancato, riproponendo lo stesso paradigma che cercano, in tutti i modi, di negare.

Edizione a stampa

28,00

Pagine: 208

ISBN: 9788856847840

Edizione: 1a ristampa 2013, 1a edizione 2012

Codice editore: 287.37

Disponibilità: Discreta

Pagine: 208

ISBN: 9788856875232

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 287.37

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Il caso Breivik, come molti altri crimini efferati che quotidianamente alimentano la cronaca nera, rendendo sempre più labile il confine tra crime fiction e realtà, solleva numerosi interrogativi: dove finisce il crimine e inizia la follia? Chi decide la linea di separazione tra malvagità e malattia? Fino a che punto l'uomo è libero di scegliere di compiere il male?
In un'epoca in cui le neuroscienze hanno fatto il loro ingresso trionfale anche nei tribunali italiani, influenzando, con l'ausilio delle tecniche di neuroimaging e di genetica comportamentale, il giudizio sulla capacità di intendere e di volere degli imputati, questi interrogativi diventano ormai ineludibili. Nel momento in cui ad uccidere non è l'uomo ma i suoi geni o il suo cervello, venendo meno il tradizionale concetto di libero arbitrio, si pone il problema della conciliabilità dei concetti di imputabilità e responsabilità penale adottati dal nostro ordinamento con tali istanze deterministiche.
Per sciogliere tale nodo problematico, che costituisce la posta in gioco dell'attuale dibattito tra neuroscienze e diritto, è opportuno comprendere se quello odierno rappresenti uno scenario inedito o se riproponga, al di là dell'ovvia diversità del contesto, quello di fine Ottocento, segnato dalla pubblicazione de L'Uomo delinquente di Cesare Lombroso, il cui nocciolo duro è una concezione del delitto come fenomeno naturale. Pertanto è utile rileggere senza pregiudizi l'opera di Lombroso per capire se oggi i neuroscienziati che rigettano le sue tesi su crimine e devianza, ritenute un'anticaglia ottocentesca, stiano in realtà compiendo un parricidio mancato , riproponendo lo stesso paradigma che cercano, in tutti i modi, di negare.

Emilia Musumeci è dottore di ricerca in Profili della cittadinanza nella "costruzione" dell'Europa presso l'Università degli Studi di Catania. Avvocato del foro etneo e collaboratrice della rivista "Mente & Cervello" (sezione news), si occupa dei concetti di libero arbitrio, imputabilità e devianza, con particolare riferimento all'antropologia criminale di Cesare Lombroso. Su tali tematiche ha tenuto conferenze e seminari in diversi atenei europei tra cui Vienna, Monaco, Leuven e Stirling. È membro del GERN (Groupe Européen de Recherche sur les Normativités) all'interno del quale è attualmente inserita nel progetto di ricerca interdisciplinare "Neuroscience and Law".



Introduzione
(Il criminale sotto la lente dello scienziato tra vecchie categorie e nuove scoperte; Natural born killers; Il ritorno di Lombroso?)
Cesare Lombroso tra ceto dei giuristi e ceto degli scienziati: un'eredità dilapidata
(L'eredità di Cesare Lombroso nella dottrina penalistica italiana tra oblio e damnatio memoriae; Non solo criminali: la galassia deviante; La viola e l'aconito: genio e degenerazione; La passione per il martirio: i mattoidi; Il volto di Giano della devianza lombrosiana)
Il delinquente-nato come mostro
(Il fascino ambiguo del mostro; La nascita della criminalità mostruosa; Il criminale atavico: il caso Villella; L'"amore mostruoso" di Vincenzo Verzeni, "Strangolatore di donne"; La follia morale ovvero "il morbo della mostruosità"; Il caso Misdea e l'aggiunta del fattore epilettico; Giuseppe Musolino, 'l'ultimo brigante'; Mostruosità al femminile: la donna delinquente)
Neurogiustizia
(Epilessia ed imputabilità; Gli psicopatici, nuovi folli morali?; Cervelli in tribunale: nuove tecniche per vecchi problemi; Alla ricerca del gene del male: il caso Bayout; Nata per uccidere: il caso Albertani; Neuroscienze e diritto: progresso o catastrofe?; Neuro-scettici versus neuro-ottimisti; Troppo presto?)
Libero arbitrio tra scienza e diritto ieri e oggi
(Libero arbitrio e determinismo: nuove luci su una vexata quaestio; Il dibattito attuale; Se siamo privi di libero arbitrio possiamo essere condannati?; Libero arbitrio e diritto penale: il dibattito ottocentesco)
Conclusioni: spettri lombrosiani
Bibliografia.

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