Design VS Economia

Francesco Trabucco, Paolo Ricci

Design VS Economia

Strumento di riflessione e di creazione, in termini di innovazione e di progresso, il design vive nell’economia, con le sue regole e con i comportamenti che essa induce, costituendo però uno spazio del tutto originale che mette in relazione cose e persone. Gli autori mettono a confronto le proprie conoscenze dell’economia, da un lato, e del design, dall’altro, giungendo a un risultato davvero sorprendente.

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 190

ISBN: 9788891729200

Edizione: 1a edizione 2017

Codice editore: 2001.127

Disponibilità: Discreta

Pagine: 190

ISBN: 9788891754356

Edizione:1a edizione 2017

Codice editore: 2001.127

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Esiste un comune denominatore tra design ed economia? Due campi di ricerca apparentemente così differenti da sembrare appartenere a mondi quasi diametralmente opposti. Eppure, a ben vedere, vi sono diversi punti di contatto tra questi due "luoghi", teorici ed esperienziali, della vita umana. I dialoghi costituiscono una possibile forma di rappresentazione di questo particolare intreccio concettuale, in cui i due autori cercano di mettere a confronto le proprie conoscenze dell'economia, da un lato, e del design, dall'altro. Il design è forse il vero unico punto di contatto tra l'impresa e suoi stakeholder, come il corpo tra soggetto ed oggetto. Strumento di riflessione e di creazione, in termini di innovazione e di progresso, il design vive nell'economia, con le sue regole e con i comportamenti che essa induce, costituendo però uno spazio del tutto originale che mette in relazione cose e persone. Il design è oggi molto più di una funzione aziendale: la sua evoluzione ha prodotto e continua a produrre un reale mutamento dei paradigmi imprenditoriali, tanto da poter assurgere a vero statuto d'azienda. In questa direzione le strategie e le politiche pubbliche per il design, nella formazione e nella promozione del "thought in Italy", assumono un ruolo sempre più importante. Su questi temi e su altri scenari Francesco Trabucco e Paolo Ricci si interrogano nelle pagine del libro e il risultato appare davvero sorprendente.

Paolo Ricci
, professore ordinario di Economia aziendale alla Università del Sannio, insegna alla Università degli Studi di Napoli Federico II; ha svolto studi nel campo dell'accountability pubblica e della responsabilità sociale d'impresa. È presidente dell'Associazione nazionale GBS (Gruppo di studio per la ricerca scientifica sul Bilancio Sociale) di Milano e fa parte di diversi comitati scientifici di enti di ricerca e fondazioni, tra cui Unipolis -Gruppo Unipol di Bologna. Presidente dell'Accademia di belle arti di Napoli. Tra i suoi scritti: Riformite (2012), L'economia dell'azienda: paradigmi e declinazioni (2012), Tempo della vita e mercato del tempo (2015).

Francesco Trabucco
, professore emerito di Disegno industriale al Politecnico di Milano, presso cui ha diretto i master Design Engineering and Innovation e Design for Architecture e ha coordinato il dottorato di ricerca in Design. Architetto e designer; ha vinto numerosi concorsi di architettura e premi internazionali di design tra cui il Compasso d'Oro, il Gute Form, il Bio. Suoi progetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti musei tra cui il Moma di New York e il Modern Art Museum di Monaco. Ha curato due volte la sezione italiana della Triennale di Milano. Tra i suoi libri: Dire fare. Residui di produzione, ovvero ciò che rimane incompiuto di pensieri, riflessioni ed esperienze di un designer (2005), Design (2015).

Breve premessa
Dialogo primo
Dialogo secondo
Dialogo terzo
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Collana: Varie

Argomenti: Disegno industriale - Economia e gestione aziendale

Livello: Studi, ricerche

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