Questo secondo volume, che fa seguito a quello dedicato agli anni 1892-1902, esamina il percorso delle tematiche meridionalistiche all'interno del socialismo italiano, nel decennio giolittiano. È un percorso molto più articolato di quello segnato nei primi dieci anni dalla fondazione del Psi, in quanto alle discussioni teoriche e politico-culturali sul tema, svolte sulla stampa socialista e nel corso dei congressi nazionali e meridionali del Partito, viene affiancandosi una fervida attività parlamentare, che vede impegnati numerosi esponenti del Psi, da Ciccotti a Salvemini, da Turati a Treves e a Bissolati, da Bonomi alla Kuliscioff a Modigliani e a Labriola. È, quindi, possibile verificare quanto le discussioni sul Mezzogiorno, che avevano avuto fertile svolgimento negli anni trascorsi, all'aprirsi della fase riformistica dei governi giolittiani, si traducano in proposte e soluzioni legislative concrete.

Il decennio giolittiano, del quale la storiografia continua a rilevare la centralità ed importanza nella delineazione dei caratteri portanti della società italiana contemporanea, dedica molta attenzione al Mezzogiorno. E questa attenzione deriva anche, ed in taluni casi prevalentemente, dall'azione che i socialisti italiani svolgono nelle diverse sedi, a partire da quella parlamentare. Nonostante le forti discussioni, e spesso lacerazioni, fra le diverse correnti in seno al Psi, il nucleo centrale del Partito si mantiene coeso in una visione e pratica di tipo riformatore, che dà continui frutti nel miglioramento o addirittura per il varo di diversi interventi legislativi. Così avviene per i provvedimenti speciali a favore del Mezzogiorno (Napoli, Basilicata, Calabria, Puglia), cui si accompagnano leggi significative sull'istruzione (1904; 1911), sull'emigrazione (1901), sulla sanità, con particolare riguardo alla battaglia antimalarica, ed infine sulla "grande riforma" del suffragio universale maschile.

Un decennio, quello giolittiano, di forte crescita economica, politica e culturale, dal quale il Mezzogiorno non rimarrà estraneo, grazie anche all'impegno dei socialisti italiani.

Gianni C. Donno (Lecce, 1948) è docente di Storia contemporanea presso l'Università di Lecce. Ha pubblicato numerosi studi sul movimento socialista e sindacale e sul Mezzogiorno.