Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Unioncamere, Istituto Guglielmo Tagliacarne

Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Rapporto 2004. Il ruolo dell'imprenditoria minore. Un'analisi in prospettiva

Edizione a stampa

34,50

Pagine: 256

ISBN: 9788846461698

Edizione: 1a edizione 2005

Codice editore: 1812.25

Disponibilità: Discreta

Il Rapporto 2004 su Le piccole e medie imprese nell’economia italiana , realizzato dall’Unioncamere e dall’Istituto G. Tagliacarne, ha confermato e rafforzato una evidenza già emersa nelle precedenti edizioni riguardo la presenza, nel tessuto delle PMI manifatturiere italiane, di realtà imprenditoriali molto diverse. L’ottica del Rapporto 2004 è stata, quindi, quella di non considerare l’universo delle PMI come un “corpo unico”, ma di analizzare comportamenti, strategie, potenzialità, debolezze, ecc. di quel gruppo di imprese medio-piccole e medio-grandi che presentano chiari segnali di vitalità imprenditoriale e che costituiscono il collante tra la grande e la micro impresa. Quindi, è evidente come la ripresa dell’economia italiana non può che “ripartire dalle imprese”.

Le nuove chiavi di lettura del nostro sistema produttivo rendono superato anche il concetto, pur utile da un punto di vista statistico, di piccola e media impresa, portando l’attenzione del dibattito economico al di là delle considerazioni delle dimensioni d’impresa solo in termini di addetti. È indubbia la presenza di una crescita qualitativa e organizzativa delle nostre imprese supportata da una fitta e solida rete di relazioni. Esiste, quindi, un universo di imprese, che abbiamo definito “ceto medio”, una sorta di middle class delle imprese, quantificabile in circa 95.000 imprese manifatturiere (pari a circa il 20% del totale), di cui 3.128 con 100-199 addetti e 2.054 con più di 200 addetti. Circa 65.000 imprese di questo universo esportano abitualmente, detenendo il 47% dell’export italiano. Il 19,7% del totale, inoltre, è costituito da società di capitale (nel 1995 erano il 16,5%), mentre una numerosa schiera si organizza in gruppo (circa 35.000 imprese con 16.794 capogruppo) o è localizzata prevalentemente in distretti o in sistemi produttivi locali.

Non sfuggono alla logica interpretativa del Rapporto 2004, le imprese presenti nelle aree distrettuali. Queste, infatti, associando alle peculiarità strutturali sopra menzionate la consolidata e fitta rete di relazioni sul territorio, esprimono un grado di “maturità” maggiore, testimoniato non solo dalle previsioni per il 2005 di crescita del volume d’affari o dell’occupazione, ma da una più spiccata tendenza ad operare sui mercati internazionali e ad adottare strategie aggressive di vendita. Va, però, sottolineato come i distretti, a loro volta, non siano realtà tra loro omogenee, in quanto palesano caratteristiche e dinamiche molto diversificate a seconda del settore e del territorio di appartenenza. Il Rapporto 2004, sul tema, ha confermato come i distretti stiano entrando in una fase di trasformazione della propria struttura organizzativa, evolvendo da un modello meramente produttivo verso uno relazionale e knowledge based .

Il Rapporto 2004 ha focalizzato, altresì, l’attenzione sulle piccole imprese commerciali. Il quadro emerso evidenzia come le imprese appartenenti alla piccola distribuzione sembrino, pur affannosamente, uscire dal tunnel della crisi dell’ultimo triennio. Dopo un 2003 non positivo in cui, comunque, non vi è stata una riduzione dei livelli occupazionali, si assiste ad un’incipiente inversione di tendenza che interesserà nel 2005 soprattutto le imprese commerciali che sono riuscite ad inserirsi in un sistema di associazionismo prevalentemente di tipo verticale e che hanno ricercato strategie di specializzazione più che di diversificazione dell’offerta.


Carlo Sangalli, Premessa
Giancarlo Sangalli, Introduzione
Sezione I. Le dinamiche delle imprese manifatturiere italiane
Le trasformazioni del sistema produttivo manifatturiero dopo il “tunnel” della crisi
(Dall’“ispessimento” alla costituzione di un “ceto medio”; Le previsioni 2004-2005 premiano il “ceto medio”)
Il valore aggiunto prodotto dalle PMI
(Introduzione; Il valore aggiunto manifatturiero per classi dimensionali)
Sezione II. I fattori della crescita delle imprese manifatturiere
I fattori di competitività delle PMI
(Introduzione ai fattori di competitività: uno sguardo d’insieme; Le tesi principali; Competitività e globalizzazione: i nodi sul tappeto; I risultati dell’indagine: un quadro d’insieme; Strategie della competitività: i risultati dell’indagine; Strategie della competitività: un’analisi multivariata)
L’information & communication technology nelle PMI
(Premessa; I risultati dell’indagine – Information & communication technology – settore manifatturiero; L’ICT e il network d’imprese nel sistema distrettuale italiano; L’innovazione e gli scenari futuri)
Le dinamiche imprenditoriali nei distretti industriali
(Introduzione; L’evoluzione del modello di specializzazione italiano; Le sfide dei distretti industriali; I comportamenti innovativi nei distretti industriali; Modelli relazionali e capacità competitiva; I distretti e la globalizzazione; Le prospettive di sviluppo competitivo dei distretti industriali)
I processi di internazionalizzazione delle PMI
(L’internazionalizzazione delle imprese italiane: uno sguardo d’insieme; Internazionalizzazione e performance competitiva delle PMI; Le determinanti dell’internazionalizzazione delle imprese; Opportunità e rischi per le PMI esportatrici italiane; Tipologia e determinanti degli accordi di collaborazione con imprese estere)
Sezione III. Le dinamiche evolutive della distribuzione in Italia. Il ruolo delle PMI commerciali
Scenari e strategie di sviluppo
(Introduzione; I temi principali della ricerca; Il modello commerciale; Competitività ed innovazione delle formule distributive; L’evoluzione dello scenario distributivo in Europa e in Italia; L’internazionalizzazione della distribuzione; I rapporti tra industria e distribuzione; L’e-commerce; Le reti e l’associazionismo nella distribuzione commerciale; Le problematiche competitive per le PMI commerciali)
I risultati dell’indagine
(Il campione; Le performance delle PMI commerciali; L’ambiente competitivo; Gli orientamenti strategici e gestionali)
Sezione IV. Dinamiche e trasformazioni nei rapporti banche-imprese
Il credito come fattore di competitività e sviluppo di un sistema economico
(Introduzione; Il quadro teorico di riferimento delle tesi interpretative)
Le relazioni tra il sistema creditizio e le PMI manifatturiere e del commercio
(Un sistema “bancocentrico”; La “relazionalità” tra sistema creditizio e sistema di impresa; L’impatto dei processi di acquisizione/fusione bancari sul territorio e sulle PMI; L’applicazione degli Accordi di Basilea II: una opportunità o un fattore di crisi per l’impresa)
Appendice metodologica
(Modalità di realizzazione dell’indagine campionaria; Metodologie statistiche utilizzate e linee per l’interpretazione dei risultati delle analisi multivariate)

Contributi: Carlo Sangalli, Giancarlo Sangalli

Collana: Unioncamere - Centro Studi

Argomenti: Economia e gestione aziendale

Livello: Studi, ricerche

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