Psicologia e carcere

Giampiero Ferrario, Francesca Campostrini, Claudia Polli

Psicologia e carcere

Le misure alternative tra psicologia clinica e giuridica

Edizione a stampa

17,00

Pagine: 160

ISBN: 9788846466778

Edizione: 1a ristampa 2007, 1a edizione 2005

Codice editore: 231.1.22

Disponibilità: Esaurito

Gli operatori e i volontari che, per il loro lavoro di cura o di assistenza, varcano le porte di un carcere, si trovano immersi in una realtà del tutto particolare, caratterizzata da dinamiche relazionali molto complesse.

Per poter intervenire in modo efficace in un contesto tanto difficile è fondamentale, innanzitutto, capire quali elementi caratterizzano il rapporto detenuti-agenti e, secondariamente, quello detenuti-operatori esterni, in modo da calibrare al meglio la posizione professionale da assumere e gli interventi da attuare.

Con questo obiettivo gli autori hanno indagato gli aspetti del conflitto sociale e psicologico che definisce i rapporti interpersonali che si instaurano in carcere, e che ne determina sia la qualità sia la ricerca "semplificatrice" di alleanze.

Alla prima parte teorico-metodologica del volume, che si sofferma sulle caratteristiche dell'ambiente psicologico del carcere, segue nella seconda parte la descrizione di un'esperienza di aiuto per tossicodipendenti detenuti. Scopo della riflessione di gruppo è favorire nel detenuto il processo di rappresentazione del proprio passaggio da dentro a fuori il carcere all'interno di una cornice personale di senso. L'operatore può assumere il ruolo di "perturbatore" e agevolare cambiamenti significativi se riesce a trovare il modo (e il luogo) per far riflettere il detenuto/paziente sull'esperienza del carcere, sul reato commesso e sulle misure alternative.

Per il taglio pragmatico che lo contraddistingue, arricchito dalla presenza di esemplificazioni cliniche tratte dall'esperienza, il volume si rivolge in particolare agli psicologi, agli operatori e ai volontari che svolgono la propria attività in carcere.

Giampiero Ferrario , psicologo e psicoterapeuta, è responsabile del Ser.T. del carcere di Milano-Opera, Dipartimento delle dipendenze patologiche della Asl Milano 2.

Francesca Campostrini , psicologa e psicoterapeuta di gruppo è membro del Laboratorio di Gruppo Analisi di Torino.

Claudia Polli , pedagogista, è educatrice del CeAS, Centro Ambrosiano di Solidarietà, Milano.


Alfio Lucchini , Presentazione
Introduzione
Parte I
Premessa
Contesto e mappe di lettura
La relazione agenti-detenuti
(Conflitto giuridico/confitto affettivo; Un conflitto che viene da fuori; Gli effetti del conflitto: semplificazione e trascuratezza; La doverosa, e dolorosa, permanenza del conflitto; Possibilità evolutive)
Il terzo elemento: operatori esterni in carcere
(Potere e alleanze; Professionalità)
Conclusione
Parte II
Le misure alternative alla detenzione
(Art. 94. Dpr 309/90. Affidamento in prova in casi particolari; Alcune riflessioni sull'Art. 94 Dpd 309/90; La misura alternativa per il Ser.T. interno alla Casa di reclusione di Milano-Opera)
Introdurre professionalità esterne dentro il carcere
(Situazione psicologica dei pazienti; L'impoverimento relazionale che la detenzione comporta; Tossicodipendente o detenuto: quale aspetto prevale?; Falso sé ed astinenza)
Il progetto sui gruppi in carcere
(Tre tipologie di gruppo; Potenzialità del gruppo in carcere; Setting sani, setting malati: quali setting in carcere?; Criteri di ammissione al gruppo; Costituzione del gruppo)
Risultati
(I partecipanti; Gruppo "Orientamento al Ser.T"; Gruppo "Riflessione sulle misure alternative"; Gruppo "Riflessione sulle misure alternative fallite")

Potrebbero interessarti anche