Gruppo come fonte di realtà condivisa

Antonio Pierro, Eraldo De Grada, Arie W. Kruglanski, Lucia Mannetti

Gruppo come fonte di realtà condivisa

Bisogno di chiusura cognitiva e sindrome del group-centrism

Il problema della gruppalità, cioè delle caratteristiche atte a rendere un gruppo più gruppo di altri, è qui studiato nei termini della motivazione epistemica, che spinge le persone a concludere ovvero a protrarre le sequenze cognitive (bisogno di chiusura cognitiva). Si parla di group-centrism, una sindrome comportamentale che include, fra le sue diverse manifestazioni: la pressione verso l’uniformità, la preferenza per una leadership autocratica, il favoritismo per l’endo-gruppo, l’ostilità nei confronti dei membri devianti, la resistenza al cambiamento, la perpetuazione delle norme di gruppo. Il volume offre l’evidenza di numerosi contributi empirici sull’argomento. Antonio Pierro, Ordinario di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Psicologia 2, Università di Roma “La Sapienza”. Eraldo De Grada, professore emerito, Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Università di Roma “La Sapienza”. Arie W. Kruglanski, distinguished professor, Department of Psychology, University of Maryland, College Park, USA. Lucia Mannetti, Ordinario di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Psicologia 2, Università di Roma “La Sapienza”.

Edizione a stampa

18,00

Pagine: 128

ISBN: 9788846482594

Edizione: 6a ristampa 2022, 1a edizione 2007

Codice editore: 1243.48

Disponibilità: Discreta

Molte delle numerose ricerche sui gruppi sociali visti in prospettiva psicologica si soffermano, sul piano teorico e su quello empirico, sulle caratteristiche atte a rendere un dato gruppo più gruppo di altri, caratteristiche nell'insieme definibili di gruppalità. Si tratta di caratteristiche relative al gruppo come insieme che, globalmente, tendono a rinforzare o indebolire la centralità di esso agli occhi dei suoi membri.
Il contributo costituito da questo volume si centra sul problema della gruppalità vista, in un'ottica teorica e di ricerca, nei termini di un singolo fattore atto ad influenzarla, rappresentato dalla motivazione epistemica che spinge le persone a concludere ovvero a protrarre le sequenze cognitive - bisogno di chiusura cognitiva.
Tale motivazione si ipotizza esercitare a livello di gruppo una possibile influenza sull'acquisizione di conoscenze e sul mantenimento delle conoscenze acquisite, nell'insieme agendo sulle caratteristiche che influenzano la centralità del gruppo per i suoi membri - cioè un fenomeno che gli autori, anche sulla base di un loro contributo precedente, definiscono di group-centrism, una sindrome comportamentale che include, fra le sue diverse manifestazioni: la pressione verso l'uniformità, la preferenza per una leadership autocratica, il favoritismo per l'endo-gruppo, l'ostilità nei confronti dei membri devianti, la resistenza al cambiamento, la perpetuazione delle norme di gruppo. Rispetto a tali manifestazioni del group-centrism e all'influenza su di esse esercitata dal bisogno di chiusura cognitiva, il volume offre l'evidenza di numerosi contributi empirici personali e di altri autori che hanno affrontato l'argomento.

Antonio Pierro, professore ordinario di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Psicologia 2, Università di Roma "La Sapienza".
Eraldo De Grada, professore emerito, Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Università di Roma "La Sapienza".
Arie W. Kruglanski, distinguished professor, Department of Psychology, University of Maryland, College Park, Usa.
Lucia Mannetti, professore ordinario di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Psicologia 2, Università di Roma "La Sapienza".



Gruppo come fonte di realtà condivisa: qualche nota preliminare
Il bisogno di chiusura cognitiva
Effetti individuali e relazionali del bisogno di chiusura cognitiva
(Giudizio sociale; Relazioni interpersonali)
Bisogno di chiusura cognitiva e centrismo di gruppo: teoria e relativa evidenza empirica
(Acquisizione delle conoscenze; Mantenimento delle conoscenze acquisite)
Conclusioni e discussioni
Bibliografia
Note sugli autori.

Potrebbero interessarti anche