Anticorpi

Luisa Stagi

Anticorpi

Dieta, fitness e altre prigioni

Un “discorso” culturale intorno al corpo. Sul corpo si gioca la lotta tra controllo e rischio, tra soggettività e ordine sociale, tra disciplinamento ed edonismo. Più l’individuo si sente impotente e impossibilitato a incidere sul suo destino, più avverte la necessità di essere unico e di lasciare un segno attraverso il corpo. La parabola che si è cercato di ripercorrere va da Marlène Dietrich a Madonna, dalla Barbie alle Bratz… dall’anoressia all’iperessia.

Edizione a stampa

18,50

Pagine: 160

ISBN: 9788846492203

Edizione: 1a ristampa 2009, 1a edizione 2008

Codice editore: 1420.1.86

Disponibilità: Esaurito

Perché ci sembra normale stare costantemente a dieta? Perché provocano fastidio le persone sovrappeso? Perché le bambine sognano di diventare delle Barbie? Si può vivere come una Bratz tra diete e shopping? Come è possibile che l'anoressia venga esaltata in film, libri e siti internet? Come vivono e raccontano il loro corpo i body builder? Si può parlare di dipendenza da sport? Perché sempre più persone marchiano il loro corpo con tatuaggi, piercing e altre modificazioni corporee? Che rapporto c'è tra Michael Jackson e il boom della chirurgia estetica? Perchè i timori per i cibi non sani diventano un filone per libri gialli?
Hanno qualcosa in comune tutti questi interrogativi?
Partendo da una prospettiva sociologica, ma utilizzando un linguaggio accessibile a tutti, si cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso un percorso di ricomposizione dei frammenti di realtà che concorrono a costruire il "discorso" culturale intorno al corpo.
Sul corpo si gioca la lotta tra controllo e rischio, tra soggettività e ordine sociale, tra disciplinamento ed edonismo. Più l'individuo si sente impotente e impossibilitato a incidere sul suo destino, più avverte la necessità di essere unico, inimitabile e di lasciare un segno attraverso il corpo. È una lotta complessa, dove il corpo è diventato il territorio idoneo per questa partita, perché ha assunto le stesse caratteristiche dell'ambiente circostante: è senza confini, senza più limiti, è mutante anch'esso; tuttavia solo imparando a riconoscere le forze che agiscono su di noi si possono sviluppare un po' di anticorpi.
La parabola che si è cercato di ripercorrere va da Marlène Dietrich a Madonna, dalla Barbie alle Bratz... dall'anoressia all'iperessia.

Luisa Stagi insegna Sociologia e Metodologia e tecniche della ricerca sociale presso l'Università degli Studi di Genova. Nella stessa città collabora con il Centro per la cura dei disturbi alimentari e con il Centro interdisciplinare per la ricerca in sessuologia. Per FrancoAngeli ha pubblicato La società bulimica (2002) e, con G. Vercelli, E-learning e formazione continua (2003).



Premessa
(Perché la sociologia?; Perché dunque anticorpi...; Scorporare: ovvero estrarre dal corpo)
Introduzione
(Dall'anoressia all'ortoressia, alla ricerca del discorso; Riassunto delle puntate precedenti, ma non solo; Embodiment: ovvero pratiche di incorporazione; Epidemia e evoluzione dell'anoressia; Soggettività e determinismo: il concetto di vulnerabilità)
Breve nota metodologica
(Da dove nasce l'ipotesi; Scomporre le ipotesi, trovare l'oggetto, raccogliere le informazioni; Alcune riflessioni di carattere metodologico)
La socializzazione al corpo giusto
(Guardare, vedere e osservare; Le Bratz, le Trollz e le altre fashion dolls; Il grande imbroglio; Dal brutto anatroccolo a Shrek; Il self-design e la cenerentola contemporanea)
C'è tutto un mondo intorno
(I diari: da Bridget Jones alla Weiner... Che male fanno i diari delle anoressiche... che bene fanno tutti gli altri...; Dai diari alle autobiografie: biografia della fame e dell'appetito; E ancora, il romanzo autobiografico; Le metafore... Digiunare ed abbuffarsi; Dalle autobiografie ai blog: Prugne secche e pro-Ana; La lettura può essere un anticorpo?)
Sul fronte del corpo
(Il linguaggio del corpo; La body art, ovvero l'anticorpo dell'arte; I segni della carne; Altre forme di performance; Spazi pubblici, pratiche private; Il corpo come progetto: la sindrome di adone... e le altre... essie; Essere dipendenti dallo sport; Sport, soggettività e rischio; I "resti" del corpo. Ovvero quando il corpo è in carcere)
Il cibo tra cultura e paura
(Rischio e scelte alimentari; La scelta salutistica. Dalla costruzione del rischio all'ortoressia; Test di Bratman)
Avviandosi alle conclusioni: la storia di D.
(Dall'anoressia all'iperessia, quali fili rossi... e quali anticorpi, prime riflessioni conclusive)
Riflessioni conclusive. Tra Zelig e Bartleby: essere soggetto significa scegliere
Postfazione. Sulla spendibilità del sapere sociologico
Riferimenti bibliografici
Ringraziamenti.

Contributi:

Collana: La societa' / Saggi e studi

Argomenti: Sociologia della salute

Livello: Saggi, scenari, interventi

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