Livello
Testi per insegnanti, operatori sociali e sanitari. Testi per psicologi clinici, psicoterapeuti
Dati
pp. 164, 1a edizione 2015 (Codice editore 1305.212)
In breve
Educare un bambino con disabilità è un compito difficile che richiede alle differenti figure che se ne occupano la capacità di lavorare sempre e comunque insieme ad altri. Il testo vuole proporre spunti di riflessione e strumenti operativi per facilitare un lavoro complesso, perché la qualità dell’incontro è una competenza che si impara e si incrementa, è un prerequisito per chi insegna e per chi si occupa di cura.
Presentazione del volume
Educare un bambino con disabilità, farlo crescere accompagnandolo nelle varie fasi della propria vita è un lavoro complesso che richiede alle differenti figure che se ne occupano - genitori, insegnanti, educatori, operatori - la capacità di lavorare sempre e comunque insieme ad altri.
A volte non è facile l'inte(g)razione con altri per lavorare in rete, la qualità ne risente e chi è coinvolto non vive bene. Il lavoro di rete si fonda su una regola facile da comprendere ma complessa da attuare: io, per poter fare il mio lavoro, ho bisogno di te. Si tratta di persone che non possono scegliersi tra loro ma che insieme concorrono a costruire il "progetto di vita" di qualcuno, fidandosi e affidandosi reciprocamente, chiamate a realizzare un lavoro che richiede sempre, anche quando sembra impossibile, la capacità di costruire e alimentare alleanze positive. Persone che devono potersi incontrare, raccontare, per condividere ogni giorno ciò che va bene, più e prima di quel che non funziona. Come fare?
Questo libro descrive le relazioni interpersonali tra chi si occupa di disabilità e gli snodi su cui si regge il lavoro di rete per realizzare buoni progetti di vita. Snodi complessi, a volte faticosi da costruire e mantenere legati tra loro; incontri di cui è importante avere cura perché sottoposti a usura e una buona manutenzione è una azione necessaria e allo stesso tempo rispettosa. Il testo vuole proporre spunti di riflessione e strumenti operativi per facilitare un lavoro complesso, perché la qualità dell'incontro non è un dato legato alla sorte: è una competenza che si impara e si incrementa, è un prerequisito per chi insegna e per chi si occupa di cura.
Mario Paolini, pedagogista, musicoterapeuta, docente e formatore, si occupa di persone con disabilità e della formazione di famigliari, insegnanti, educatori e operatori. Autore di articoli e curatele in libri e riviste del settore, ha pubblicato: Chi sei tu per me? (Erickson, 2009).
Indice
Introduzione
L'incontro
Parzialità dei punti di vista: incontrarsi per conoscere e agire
Dall'inserimento all'inclusione, dal rifiuto alla violenza: l'importanza dell'imprinting
Perché è (sempre) necessario lavorare insieme: dieci ragioni
La comunità educante e chi ne fa parte
Strumenti per favorire l'incontro: la scrittura e la memoria
Agio e disagio nella relazione di aiuto: strumenti per la riflessione
I neuroni specchio e l'em-patia
Offrire orizzonti di libertà
Bibliografia.
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