L'argomento di questo volume sono i luoghi, intesi non nella loro accezione geometrica (per cui la circonferenza è "il luogo dei punti equidistanti da un altro punto chiamato centro"), bensì nel loro significato antropologico e sociologico, ovvero come manifestazione del radicamento spaziale delle esperienze, delle attività e delle collettività umane. Attraverso il labirinto delle nostre riflessioni, approdiamo dunque a quel meandro di luoghi che è la città, qui considerata a sua volta come il luogo delle esperienze e relazioni quotidiane, ma anche come prodotto culturale e come metafora.

Qual è, dunque, il destino della città? E quale il destino dei luoghi che essa produce o, meglio, che vengono prodotti al suo interno? È proprio vero che essa, nata come ambito d'aggregazione e d'identificazione reciproca, segue un percorso storico che la conduce a qualificarsi in misura crescente come ambito del fittizio e dell'atomizzazione sociale? Cosa promette, a questo proposito, il secolo entrante? Le utopie dell' agorà digitale e del villaggio globale in rete? O non, piuttosto, le distopie delle città fortezza stile Blade runner , delle prigioni lazzaretto, delle città ridotte a parco giochi o a supermercato, ambito d'esercizio di una nuova ma esclusiva cittadinanza globale (quella del consumatore)?

Tali utopie e distopie, forse, non sono che prototipi immaginari; ma è proprio attraverso l'immaginario che passa, in buona parte, la nostra capacità di rapportarci al futuro.

Alfredo Agustoni è dottore di ricerca in Sociologia e Metodologia della ricerca sociale e cultore della materia presso il Dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È autore di saggi e articoli attinenti a diversi ambiti sociologici, tra i quali spiccano quelli relativi a problematiche urbane e ambientali.