Attraverso l’analisi di fonti manoscritte e a stampa, l’Autore esplora la produzione e l’uso delle tesi sulla variabilità delle specie alla luce degli orientamenti politici e religiosi del XIX secolo. La tradizione di pensiero torinese, principale sede di elaborazione e discussione delle teorie evoluzionistiche in Italia, si rivela un significativo esempio degli scontri e delle alleanze tra ricerca scientifica e potere, che furono determinanti nella storia delle dottrine evoluzionistiche.
Attraverso il recupero e l’edizione di fonti di prima mano, comprese tra il XIII e il XV secolo, il volume analizza le vicende dei Malatesti di Pesaro nel contesto complessivo della realtà signorile italiana due-quattrocentesca, mettendo in primo piano lo studio diretto e documentato della loro signoria, senza trascurare i condizionamenti esterni cui fu soggetta.
I saggi contenuti nel volume si concentrano sull’analisi di questioni legate alla storia dell’Abruzzo tra il xvi e il xix secolo. Attraverso indagini condotte su fonti d’archivio e bibliografiche, sono state studiate tematiche di carattere storico, sociale ed economico che hanno messo in risalto le peculiarità e le dinamiche dello sviluppo dell’economia regionale, nel più ampio contesto del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea.
L’avvincente percorso della famiglia Montucci muove da Siena e attraversa Firenze, Londra, Edimburgo, Berlino, Dresda, il Vaticano e Parigi. Ci offre così un originale spaccato di variegati fenomeni culturali e sociali che nascono, si trasformano, s’intrecciano in Europa, in Italia, a Siena, città che costituì un punto di riferimento fondamentale per la formazione e la vita pubblica di questa famiglia che ne rispecchia le proiezioni verso l’esterno pur con la tenace conservazione della propria identità.
A fronte della grande quantità di porti della pratica territoriale, sono pochi gli studi e le ricerche sul porto come concetto e luogo, come polis cosmopolita, come mondo e mondo della vita. Il testo mette a fuoco una prospettiva sul porto che parte da un’idea culturalmente forte del porto, la confronta con le fasi più rilevanti del processo storico, la colloca nella modernità delle forme di trasporto e infine la verifica nelle circostanze empiriche di situazioni tipiche come quelle di Livorno e Ravenna.
L’autrice si concentra sulla mobilitazione politica a Napoli durante la rivoluzione del 1848, confutando il topos storiografico di un Mezzogiorno d’Italia marginale nelle rivoluzioni europee ottocentesche. Attraverso un profondo lavoro di scavo archivistico, il fenomeno è indagato, per la prima volta, nei suoi aspetti minuti, facendo emergere l’affresco di un momento di intensa partecipazione popolare, cruciale per l’apprendimento delle forme della politica moderna.
Gli autori ricostruiscono la storia politica e istituzionale della Sardegna degli anni Settanta, un periodo complesso durante il quale si tentò una difficile transizione verso un nuovo modo di governare (più rivolto a sinistra) e verso un nuovo modello di sviluppo (maggiormente attento ai settori tradizionali dell’economia sarda, quello agropastorale e quello estrattivo), dopo i mutamenti introdotti nella società dagli "anni della Rinascita".
Piuttosto che delimitare i confini di un ceto di governo relativamente omogeneo, la “matricola dei nobili” milanese tracciò, nei secoli XIV-XV, il profilo di una nobiltà larghissima e tutta naturale, definita dall’appartenenza a determinate parentele, senza alcun riguardo per ruoli politici, ricchezze, e perfino per la stessa inclusione nei ranghi della cittadinanza. Una “strana” nobiltà, che questo libro intende illustrare, indagando sul perché si affermò una simile idea di nobiltà e come poté durare sino alle soglie dell’età moderna.
Il volume ripercorre la storia degli Stati Uniti dall’epoca della colonizzazione, attraverso la fondazione della nazione, sino alla guerra anglo-americana del 1812-1815. Dopo aver studiato i concetti che costituirono la base filosofica della Dichiarazione d’Indipendenza, il testo analizza il pensiero politico di George Washington e gli esordi della politica estera americana tra neutralità e impegno nello scenario internazionale, e ricostruisce le origini, gli sviluppi e le conclusioni della guerra tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti del 1812.
Il volume presenta una ricostruzione del sistema educativo popolare e primario nell’Italia napoleonica, con riferimento ai territori entrati a far parte del Regno Italico (1805-1814). Le fonti utilizzate (dalle inchieste scolastiche realizzate dalle amministrazioni cisalpine e italiche tra il 1797 e il 1814 alle corrispondenze tra viceprefetture, prefetture e amministrazione centrale) hanno permesso di offrire una serie di dettagliati quadri statistici di un sistema educativo di vasta scala dell’Italia preunitaria.
Sulla base di diverse esperienze di studio e di ricerca in archivi e sul campo, questo volume propone l’analisi di cent’anni e più di storia di un territorio di frontiera, quello tra Mozambico e Zimbabwe, dove i processi di definizione dei sistemi sociali e politici africani prima, durante e dopo lo stato coloniale hanno mostrato tutta la varietà dell’intreccio tra le molteplici esperienze della politica locale e internazionale. Cent’anni cruciali per comprendere la realtà politica attuale.
Da stato totalitario a paese vinto, da paese membro della comunità europea e atlantica a paese nuovamente unito, ora espressione di un modello culturale condivisibile a livello globale: la Germania ha vissuto importanti cambiamenti nel proprio percorso e nello scacchiere dell’Europa comunitaria. È mutato il rapporto di controllato/controllore in favore di un nuovo concetto di “necessità” di Germania. In tale ottica, il volume indaga il tema spinoso, ma anche affascinante, di una Germania necessaria e nuova leading power.
Il volume, che vuole essere un omaggio a Sara Cabibbo, indaga gli ambiti di ricerca che la studiosa ha affrontato, con sensibilità e intelligenza, durante la propria attività: da quello religioso a quello politico-sociale, a quello ecclesiastico, a quello culturale, coniugando l’attività di storica con quella di studiosa aperta alle scienze sociali. I contributi di amiche e amici che hanno collaborato al volume ruotano quindi attorno alle questioni di genere, alla vita religiosa e alla santità.
Attraverso lo studio di epistolari, diari e memorie di guerra scritti da combattenti e reduci inviati sul fronte alpino durante il primo conflitto mondiale, il volume tratta una tappa fondamentale del processo di avvicinamento degli italiani alle montagne, iniziato nella seconda metà dell’Ottocento anche grazie alle attività del Club Alpino Italiano e della Società degli Alpinisti Tridentini.
Il Villaggio del Pilastro è un complesso di edilizia pubblica sorto negli anni ’60 all’estrema periferia nord-orientale di Bologna. Probabilmente noto al pubblico per essere stato accostato a episodi di criminalità, il Pilastro è stato rappresentato, spesso in maniera stereotipata, come un quartiere degradato, “meridionale” e pericoloso. Sulla base di una documentazione in gran parte inedita, il volume ricostruisce la storia del Pilastro agganciando la vicenda locale ad alcune questioni cruciali del dopoguerra italiano.
Ricorrendo a fonti inedite, anche orali, l’Autore ricostruisce la storia della contaminazione da amianto in due casi fra i più gravi in Italia: quello maggiormente conosciuto di Casale Monferrato e quello meno noto di Broni, nell’Oltrepò Pavese. Lo studio degli attori politici e sociali sul territorio ha consentito di indagare analogie e differenze tra le due vicende, in particolare i difficili percorsi attraverso i quali il dramma collettivo si è integrato nell’identità comunitaria dei due centri urbani.
Nel trattare il primo decennio autonomistico della Sardegna (1949-1959), il volume si basa sullo studio delle fonti archivistiche e a stampa per ricostruire l’esperienza dei primi governi regionali e la programmazione degli interventi approvati per la rottura dell’isolamento geografico ed economico in una stagione che segna l’avvio del dibattito sulla Rinascita.
Adottando il punto di vista del vescovo di Novara Giuseppe Morozzo della Rocca, che diede il via al processo di trasformazione della Chiesa piemontese, il volume, attraverso una ricca documentazione in gran parte inedita, ricostruisce la complessa riforma del clero secolare e regolare durante la prima metà del secolo XIX nel Regno di Sardegna.
Attraverso un’analisi dei processi di genesi storica e adattamento ambientale, delle forze sociali ed economiche, il volume tenta di rispondere alle grandi questioni conoscitive che i paesaggi terrazzati pongono con la loro diffusa presenza in Italia, offrendo uno strumento utile per le politiche territoriali ad essi indirizzate.
Dal crogiolo bohémien del Village di inizio Novecento al fiorire del pacifismo a metà anni Quaranta, dai magmatici Sixties della controcultura e della ribellione giovanile alle grandi manifestazioni no-global di fine secolo, dai Black Bloc di Seattle (1999) sino a Occupy Wall Street (2011), il volume ricostruisce la storia dell’anarchismo negli Stati Uniti, che i libertari americani hanno presentato come l’espressione più aderente e fedele allo spirito della nazione.
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aggiornamento: 10 aprile 2018
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