Se l' Émile rappresenta la chiave di volta della teoria pedagogica di Rousseau, la sua riflessione sul tema dell'educazione era iniziata molto tempo prima della pubblicazione dell'opera maggiore e continuò a manifestarsi anche successivamente. Sia prima sia dopo l' Émile , Rousseau osserva le pratiche che i suoi contemporanei mettono in atto, legge i trattati allora in auge, medita sulle soluzioni che a lui sembrano più adeguate. Il suo pensiero si dipana nel tempo e le sollecitazioni che interlocutori diversi gli rivolgono contribuiscono alla produzione di una serie di scritti dalle caratteristiche estremamente eterogenee.
Questo libro ha lo scopo di rendere conto dei contributi di Rousseau alla riflessione educativa "altri" rispetto all' Émile e raccoglie quindi una serie di testi, uniti dal riferimento comune all'educazione, che Rousseau produsse tra il 1735 ed il 1774. Si tratta di una selezione che rende conto della ricchezza degli argomenti affrontati e della loro varietà stilistica: i grandi temi dell'educazione pubblica e di quella privata, sono presentati, attraverso un continuo gioco di rinvii, in una molteplicità di forme testuali diverse.
Emma Nardi insegna Pedagogia sperimentale presso l'Università degli Studi Roma Tre. È presidente della Association for Educational Assessment-Europe e membro del comitato scientifico dell'Institut National de Recherche Pédagogique francese. Ha curato un'edizione di Emilio o dell'educazione (Firenze, 1995), che le è valsa l'ammissione alla Societé J.-J. Rousseau di Ginevra. Per Franco Angeli dirige la sezione dedicata alla Didattica museale della collana Ricerche Sperimentali ed è redattore capo della rivista Cadmo. Giornale italiano di Pedagogia sperimentale . Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano Leggere il museo (Seam, 2001); Come leggono i quindicenni. Riflessioni sulla ricerca Ocse-Pisa (Angeli, 2002); Musei e pubblico. Un rapporto educativo (Angeli, 2004).