Pensare a una formazione professionale che voglia occuparsi anche di coloro che vivono in situazioni di emarginazione, significa abbandonare i modelli formativi prevalenti, calibrati su utenti attrezzati ad affrontare il mercato del lavoro e la carriera.
Significa offrire le opportunità formative per cui la persona può prendere fiducia e consapevolezza delle proprie capacità di iniziativa, di decisione, di partecipazione.
Tali occasioni, tuttavia, non sono frutto di improvvisazione, di fantasia, di buona volontà: vi concorrono esperienza, riflessione, sistematicità, capacità di confrontarsi e di elaborare strategie originali, di sperimentarle, di razionalizzarle e quindi di trasmetterle.
Lo scambio e la ricerca a livello transazionale possono promuovere e sostenere questi processi.
Il progetto che viene presentato in questo quaderno è un caso in cui ciò si è realizzato in forma compiuta attraverso un costruttivo confronto di esperienze ed una comune sperimentazione realizzata in Francia (Centre de Réadaptation di Mulhouse, Centre Vivre di Arcueil, Centre Crp di Coubert, Crp Richebois di Marsiglia, Crp Alpha Plappeville, Parigi, Crp di St. Hilaire) e in Italia (nei Centri Enaip di Alba Adriatica, Policoro, Catanzaro, Monterotondo, Reggio Emilia e nell'Enaip Lombardia presso i Centri di Bergamo e Mantova).