Dopo il riconoscimento internazionale dell'indipendenza di Slovenia e Croazia, il 15 gennaio 1992, la situazione nella ex-Jugoslavia è precipitata.
Il conflitto tra Serbia e Croazia si è allargato alla Bosnia-Erzegovina, riportando in Europa gli orrori della guerra "calda", combattuta sul campo, che quarantacinque anni di "guerra fredda" avevano fatto dimenticare.
Il volume, partendo da quella data, analizza ultimi due anni di un conflitto che minaccia ora di allargarsi anche al di fuori dei confini della ex-Jugoslavia.
Il lavoro si rivolge a coloro che desiderano da una parte capire le origini e lo sviluppo del conflitto in modo più approfondito di quanto non sia stato possibile attraverso i mass media (che ne hanno trattato in modo spesso aneddotico e impressionistico); dall'altra meditare sul perché così poco sia stato fatto per fermare le stragi tuttora in corso.
Il volume è frutto del lavoro di studio sui Balcani dell'Istituto Affari Internazionali, che in questi anni ha analizzato criticamente la dissoluzione della Jugoslavia, cercando anche di essere propositivo dal punto di vista di un paese, l'Italia, che, se non altro per la sua vicinanza, si deve considerare direttamente interessato.