Oltre le parole vuol dire riconoscere che essere sordi non significa soltanto non udire i suoni e trascorrere l'esistenza a cercare di decodificarli. Significa smontare il concetto di mancanza, superare la visione verbocentrica della comunicazione, aprire verso l'esterno la propria identità di udente, ri-orientare, in altre parole, le proprie convinzioni sui canali della vita di relazione.
Non si vuole qui mettere in discussione il valore delle parole, ma il suo dominio incontrastato sulla natura dei nostri scambi comunicativi; è necessario riformulare il concetto di relazioni fra persone, cominciando con l'abbandonare l'idea che l'elaborazione del pensiero e la gestione delle emozioni abitino dentro il perimetro tracciato dal linguaggio verbo-vocale. Di qui si deve ripartire per imparare ad ospitare le differenze, accettando la possibilità che l'autostrada non sia l'unico collegamento fra le persone, ma solo il più facile; bisogna trovare il coraggio e la pazienza di esplorare strade e sentieri paralleli e trasversali che rendono il viaggio forse meno veloce, ma sicuramente interessante e ricco di imprevisti.
Queste pagine, scritte a completamento del volume, pubblicato in questa stessa collana, di Simonetta Maragna,
Una scuola oltre le parole. Educare il bambino sordo alla lingua parlata e scritta con esempi di unità didattiche, vogliono chiarire come la sordità, pur costituendo un ostacolo alla comunicazione verbale, consenta lo sviluppo pieno ed armonioso della persona sorda: non solo la scuola, ma anche la famiglia e la società possono e devono andare
oltre, possono e devono superare il limite dialogando con la diversità, senza annullarne il valore con l'arroganza delle certezze.
Completano il volume alcune nozioni di clinica e i riferimenti legislativi ad oggi operanti.
Maria Luisa Favia è attualmente docente di materie letterarie in una scuola romana. Si è occupata per molti anni di sordità, lavorando prima nelle scuole speciali e poi in quelle comuni come insegnante di sostegno e come psicopedagogista. Ha insegnato Psicologia dello sviluppo e Psicologia della minorazione uditiva nei corsi biennali di specializzazione per docenti.