Sorta nel 1893, la Società Umanitaria, istituzione di beneficenza a carattere laico che mirava all'evoluzione delle masse diseredate, si caratterizzò ben presto come punto di riferimento del socialismo riformista milanese in campo sociale. In tale contesto ebbe un ruolo di assoluto rilievo l'Ufficio Agrario, che tra il 1905 e il 1923 si distinse per la realizzazione dei postulati del riformismo in materia di agricoltura.
Tra gli intenti principali che l'Ufficio Agrario attuò vanno ricordati lo sviluppo della cooperazione, non solo agricola, ma anche operaia, la creazione di uffici di collocamento per i lavoratori agricoli, la stipulazione e il miglioramento dei patti colonici e l'incremento dell'istruzione popolare e tecnica per i contadini. Con la sua azione l'Ufficio Agrario non solo modificò in modo sensibile la situazione delle campagne del Milanese, ma servì anche da modello per istituzioni di altre parti d'Italia. A lungo ingiustamente dimenticato, esso merita invece, per i risultati ottenuti, un posto di rilievo nella storia sia dello sviluppo dell'agricoltura italiana, sia del progresso delle classi lavoratrici.
Ivano Granata , insegna Storia dell'Italia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano. I suoi interessi nel campo della ricerca storica si sono rivolti in prevalenza verso tematiche riguardanti il fascismo, il socialismo e il sindacalismo. Tra le sue numerose pubblicazioni si ricordano in particolare La nascita del sindacato fascista. L'esperienza di Milano , Il socialismo italiano nella storiografia del secondo dopoguerra e Sindacato e crisi della democrazia. La Camera del lavoro di Milano dallo "splendore" del biennio rosso allo scioglimento (1919-1925) . Il suo lavoro più recente è il saggio Il fascismo e le sue basi sociali , apparso nel volume Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità a oggi. La Lombardia.