"I colori della libertà" è un'immagine, simbolica e allusiva, per cogliere la composita personalità di Nello Rosselli, vissuto dal 1900 al 1937 durante uno dei periodi più tormentati del XX secolo, che dopo le conseguenze della Grande Guerra apre la strada alle esperienze autoritarie e totalitarie, di cui il fascismo è uno degli esempi.
Su uno sfondo simile - ampliando le conclusioni di un recente convegno promosso dalla Fondazione Riccardo Bauer e dalla Società Umanitaria - questo volume "rivisita" la figura e l'opera del fratello minore di Carlo Rosselli, mettendone in luce gli aspetti fondamentali: la "costante" del suo ebraismo, l'originale opera di storico, cresciuto alla scuola di Volpe (come dimostra quel capolavoro che rimane il suo "Mazzini e Bakunin"), il coerente impegno civile (specie attraverso le pagine della "Lotta politica", una rivista ancora pressoché ignorata, preparata con Bauer e Carlo Levi), e la suggestiva "passione d'artista", vissuta "fra tele e disegni" anche durante gli anni bui, che lo condurranno a morte. Insieme a un efficace ritratto a più voci, ne esce una pagina illuminante della storia di ieri, che aiuta a comprendere la coerenza e il coraggio di chi - attraverso l'imperativo del "non mollare" - continua a insegnarci il dovere di costruire "un'altra Italia".