Uno e nessuno

Ignazia Bartholini

Uno e nessuno

L'identità negata nella società globale

Edizione a stampa

27,50

Pagine: 288

ISBN: 9788846450586

Edizione: 1a edizione 2003

Codice editore: 1520.432

Disponibilità: Nulla

Perché, all'inizio del terzo millennio, gli individui continuano a lasciarsi mascherare, assumendo le sembianze di parvenu funzionali a un sistema, di finti superuomini resi schiavi dal loro stesso narcisismo o ancora di paria posti ai confini simbolici della pòlis?

Un potere polimorfo, che oggi chiamiamo globalizzazione, ma che abbiamo indicato, in tempi meno recenti, con i termini di Totalitarismo, Leviatano, Tirannide, sembra avere annientato, insieme all'esercizio del pensiero autentico, la nostra stessa identità. Perciò ciascuno di noi è "uno e nessuno" in una società mondializzata contraddistinta da un duplice movimento di omologazione post-coloniale o di emarginazione forzata.

Si tratta allora di togliersi la maschera, di ritornare ad essere "semplicemente uomini", pervenendo alla formulazione di un modello identitario in grado di superare ogni stigma in nome di una rinnovata ragionevolezza del vivere. Un'identità che scaturisce dall'interazione fra individui il cui grado di sviluppo permette loro di accettare le medesime regole a partire da vissuti e contesti diversi, che non presuppone né la differenza né l'uguaglianza fra i soggetti dell'agire, ma la consapevolezza delle loro similitudini ancestrali: Eros e Thanatos, istinti di vita e di morte albergano e muovono ciascuno di noi. Inutile, quindi, soggiacere, proni, alle logiche del potere altrui e, ancor più inutile, industriarsi patologicamente per subordinare l'Altro, quando questi, come noi, "è nudo e senza travestimenti". La similitudine rimanda alla coalescenza di quella radura chiaroscurale nella quale si sedimenta il senso dell'accettazione non forzata dell'Altro.

La proposta fatta dall'autrice di questo volume è quella di una identità trascendentalizzata, determinantesi mediante la riflessione quale "pensiero dialogante con i tanti nessuno".Tale esercizioo, oltrepassando i contrassegni sociali dello status, del ruolo, del genere, è in grado di volgersi, privo di ogni paludamento spazio-temporale, alla radura autentica del nostro "Sé". La società di domani potrà allora divenire una società di individui che, pur chiamati con il loro nome, siano disposti a divenire "Nessuno" nella pratica democratica della decisione comune.

Ignazia Bartholini , è professore a contratto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo. Fra i suoi scritti più recenti ricordiamo Essere donne. L'identità negata nel tempo della globalizzazione in Di Vita A. - Miano P., Il consenso per intersezione fra globale e locale , Milano, FrancoAngeli, 2002; L'identità politica e gli stati plurietnici in "Studi di sociologia", 2002 e, il suo primo libro, Le regole del caso. Modelli di razionalità , Torino, L'Harmattan, 1996.


Vincenzo Cesareo, Prefazione
Introduzione: il tempo dell'identità
Parte I. Schizzi dello status quo
L'identificarsi collettivo nella cultura globale
(L'imponderabilità del presente; La nostalgia di una cultura disvelante il presente; I contrassegni della cultura globale; L'erma identitario nella società globale)
Le categorie del Postmoderno
(Il disancorarsi dell'identità; Le categorie cognitive del tempo e dello spazio; Il "prendersi-cura" e l'autenticità di un progetto esistenziale)
Le forme societarie fra riconoscimento e conflitto
(Lo Stato-nazione e l'ombra del nazionalismo; Gli Stati multietnici: progetto e menzogna; L'atarassia storica e la mitopoiesi identitaria; Il munus e l'immunitas identitaria: lo Stato plurietnico non vuole essere una comunità)
Parte I. L'irrequietezza identitaria
Intersezione: breve excursus sul mito
(Alle radici dell'identità occidentale; Giovanbattista Vico e gli "universali fantastici"; Dal racconto mitico ai miti dell'inconscio; I "fuochi blu" di James Hillman; Miti collettivi, miti personali)
L'identità deviante: lo straniero nell'analisi sociologica
(La paura, Pollicino e King Kong; Il mito simmelliano dello straniero; Il "Marginal man" di Robert E. Park e gli "Hobes" di Nicolas Andersons; L'"estraneità" dell'immigrato in Florian Znaniecki; Fenomenologia dello straniero in Alfred Schütz; Il "paria" e il "parvenu" di Hannah Arendt; Lo straniero all'alba del terzo millennio)
Concezioni identitarie
(L'identità coalescente; L'identità come "contined life"; Il "fascio percettivo" di David Hume; Edmund Husserl e l'identità internazionale; Ludwig Wittgenstein contro la regola privata)
L'approccio sociologico al problema identitario
Émile Durkheim: le credenze identitarie sono fatti; Max Weber: l'identità come prodotto dell'azione; Herbert Mead: le radici intersoggettive dell'identità; Le maschere identitarie di Erving Goffman; L'illusoria revance identitaria)
Parte III. L'identità trascendentale
L'agire pensante
(Il quesito di Hannah Arendt: agire o pensare?; Considerazioni limitrofe; Considerazioni di merito)
La sfida postmetafisica di Jürgen Habermas
(La razionalità e le sue forme: l'agire comunicativo; L'etica del discorso; Acquisizioni kantiane nella teoria comunicativa; Il principio "U"; Fatti e norme; Una postilla; L'"io legislatore" nel riconoscimento dell'Altro)
La giustizia trascendentale di John Rawls
(John Rawls: una teoria liberale della giustizia; La giustizia e i suoi principi; La posizione originaria; Il consenso per intersezione e il "ragionevole"; La concezione rawlsiana della persona; I limiti del liberalismo rawlsiano; Il pluralismo liberale e la critica dei comunitaristi; La replica liberale)
Il patto identitario
(Rawls e Habermas: un confronto; La repubblica e il "regno dei fini")
Conclusioni: il segno di Demian

Contributi: Vincenzo Cesareo

Collana: Sociologia

Argomenti: Sociologia delle migrazioni e dello sviluppo

Livello: Studi, ricerche

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