Le politiche europee di Agenda 2000 non richiedono più all'agricoltura (solamente) la produzione di beni alimentari ma (anche) un nuovo ruolo multifunzionale; dunque, la capacità agricola di competere sarà sempre più connessa, al contempo, all' appeal territoriale e al capitale fisso ambientale da gestire - virtuosamente e unitariamente - per produrre alimentazione tipica (controllata e/o protetta), servizi collettivi, beni indiretti (la qualità dell'ambiente, il presidio estetico/paesistico, la conservazione/valorizzazione/trasmissione dei valori tradizionali e delle peculiarità culturali): in una parola, per avviare lo sviluppo sostenibile dello spazio agricolo.
Emerge allora la nuova centralità ambientale e multifunzionale dell'agricoltura e delle sue principali risorse: i suoli (fondamentali tra l'altro per la protezione della falda, l'assorbimento delle acque eccedentarie, la chiusura di alcuni importanti cicli ecologici come lo spandimento dei fanghi di depurazione urbana) e gli assetti idrici (per la riorganizzazione del fabbisogno irriguo, la protezione degli acquiferi e del reticolo idrologico, la lotta alla desertificazione, alla salinizzazione, al degrado quali/quantitativo delle acque superficiali e profonde), in una situazione nazionale in cui la prevalenza delle funzioni urbane ha considerato la risorsa acqua come fattore da consumare e inquinare, e la risorsa suolo come mero serbatoio per molta, nuova e spesso ingiustificata espansione insediativa, col risultato quasi unico (in Europa) di inammissibili sprechi di beni idrici, di ottimi suoli agroproduttivi e di cospicui spazi di rigenerazione ambientale.
Occorre dunque improntare il governo dello spazio agricolo a criteri di sostenibilità nell'uso del suolo e delle acque, assumendo a supporto della decisione una solida base informativa fondata sulla conoscenza dell'assetto idrologico e idraulico, delle terre e dei processi atmosferici, contribuendo in tal modo alla pianificazione di area vasta, alla progettazione dei comprensori, reti e impianti di irrigazione e drenaggio, ai programmi per l'uso di risorse idriche sempre meno disponibili.
A ciò offre un contributo il Centro per lo sviluppo del polo di Cremona del Politecnico di Milano che ha avviato, dal 2002, il master universitario di II livello in Ingegneria del suolo e delle acque : in questo volume dunque, oltre alla valutazione dei principali problemi del settore, sono stati raccolti gli esiti delle tesi di master del I ciclo 2002, raggruppati nelle quattro parti: I ) interpretazione del ciclo idrologico per un governo sostenibile della risorsa idrica; II ) gestione sostenibile della risorsa idrica: risparmio e usi plurimi delle acque; III ) un governo agricolo sostenibile: interdipendenza delle risorse suolo e acque; IV ) un governo consapevole del territorio: la conoscenza del parametro suolo.
Pier Luigi Paolillo insegna Organizzazione e pianificazione del territorio presso il Politecnico di Milano, dove ha avviato e dirige, fin dal 2002, il master universitario di II livello in Ingegneria del suolo e delle acque; si occupa principalmente di analisi, piano e governo degli spazi agricoli e delle risorse fisiche.