L'economista veronese Alberto De'Stefani, al quale la storiografia non ha sin qui 'dedicato l'attenzione dovuta, ha rappresentato, per le funzioni svolte e per le elaborazioni teoriche sviluppate, un tassello oltremodo significativo nel mosaico della storia italiana del 1900.
Il saggio introduttivo di questo libro offre un ritratto a tutto tondo della sua personalità. Ripercorre le tappe del suo iter intellettuale, dall'iniziale identificazione con la scuola neoclassica fino all'integralismo statalista cattolico degli anni quaranta. E inette in luce la centralità della sua figura in molte delle vicende economiche e politiche del fascismo. con una particolare attenzione al periodo della sua gestione ministeriale di Finanze e Tesoro (1922-1925). quando mise in atto. sulla scia delle riflessioni di Pareto e soprattutto di Pantaleoni, una linea di neoliberismo autoritario.
Quanto alla scelta antologica delle carte del suo archivio personale (142 lettere relative al periodo 1922-1941 ), essa rappresenta. prima ancora che una fonte indispensabile per seguire le sue vicende biografiche. una nuova occasione per tornare a leggere alcuni temi decisivi dell'Italia tra le due guerre. Quel che ne esce è un quadro ricco e differenziato di voci, a conferma di una società italiana frastagliata anche all'interno dello stesso universo fascista, e di lenii. Tra questi. tre assumono, per la ricchezza e l'interesse dei documenti attraverso cui vengono sollevati. una particolare rilevanza: i salvataggi bancari e gli smobilizzi industruali dei primi anni venti, la scelta di rivalutazione della lira del I 926 e il dibattito attorno ad essa sviluppatosi: l'incrinarsi del rapporto tra De'Stefani e il regime per la pubblicazione dello scritto del '41 "Confidenze e convinzioni". che rinsaldò invece i suoi legami con la Chiesa.
Franco Marcoaldi. trentun'anni. è autore di svariati saggi relativi alla storia economica e culturale italiana del '900. Attualmente svolge la sua attività di ricerca con l"'Associazione di storia e studi sull'impresa" e con il "Centro studi per la documentazione storica ed economica dell'impresa pubblica".