Garibaldi, Virgilio e il violino.

Matteo Morandi

Garibaldi, Virgilio e il violino.

La costruzione dell'identità locale a Cremona e Mantova dall'Unità al primo Novecento

Analizzando l’apporto delle singole comunità cittadine dopo il 1861 al processo di nation building, il libro ne studia due casi: Cremona e Mantova. Emerge l’intento pedagogico di giungere alla costruzione di una nuova immagine di città, in cui la dimensione politica potesse completarsi mediante un processo di riqualificazione dei luoghi pubblici e forme popolari di autocelebrazione quali la toponomastica e l’inaugurazione di monumenti.

Edizione a stampa

27,50

Pagine: 212

ISBN: 9788856810790

Edizione: 1a edizione 2009

Codice editore: 1573.381

Disponibilità: Discreta

Pagine: 212

ISBN: 9788856818673

Edizione:1a edizione 2009

Codice editore: 1573.381

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

In quali forme e secondo quali modalità si manifestò dopo l'Unità un rinnovato - o restaurato - senso di appartenenza locale, in continuo e dialettico confronto con lo Stato-nazione? E, soprattutto, quali furono le ragioni dei meccanismi che in quegli anni lo stimolarono ovunque in Italia?
Nel tentativo di rispondere a queste domande analizzando l'apporto fornito dalle singole comunità cittadine dopo il 1861 nel processo di nation building, il libro ne studia due casi particolari di notevole interesse: quelli di Cremona e di Mantova. Nel corso dell'indagine emerge chiaramente l'intento pedagogico di giungere alla costruzione di una nuova immagine di città, in cui la dimensione politica, al di là del puro aspetto amministrativo, potesse completarsi nella consapevolezza di un'identità collettiva mediante un processo di riqualificazione dei luoghi pubblici e forme popolari di autocelebrazione quali la toponomastica e l'inaugurazione di monumenti. Questa, in sostanza, la funzione dei principali miti identitari qui elaborati o ripresi nel corso del secondo Ottocento (Baldesio e Stradivari a Cremona; Virgilio, Sordello da Goito, i Gonzaga e i Martiri di Belfiore per Mantova).
Un volume, dunque, dalle molte sfumature e dalle tante implicazioni e sollecitazioni, che invita a riflettere ancora una volta sul significato talvolta frainteso di 'piccole patrie'.

Matteo Morandi è cultore della materia di Pedagogia generale e Storia della pedagogia presso le Università di Pavia e della Valle d'Aosta. Dottore di ricerca in storia, si occupa di storia culturale, di politiche scolastiche e di processi di elaborazione di tradizioni identitarie nell'Italia liberale.



Alberto Mario Banti, Prefazione
Abbreviazioni
Introduzione. Una prospettiva duplice: nazionalizzare la periferia e localizzare il nazionale
Elenco delle illustrazioni
Parte I. Il contesto identitario
Degli interessi locali
(Cremona: un singolare laboratorio di iniziative politiche e sociali; Mantova: tra permanenze del vecchio regime e nuove aspirazioni rivoluzionarie)
Della costruzione di una nuova identità municipale
Parte II. Le pratiche identitarie
Della storiografia
Dell'odonomastica e di altre strategie di riqualificazione dello spazio urbano
Parte III. L'universo identitario
Dei diversi sistemi simbolici e retorici locali
(Virgilio; Giovanni Baldesio, Sordello da Goito; La signoria dei Gonzaga; Stradivari e la tradizione liutania cremonese; I Martiri di Belfiore)
Conclusione. Uomini liberi e di radici
Fonti e bibliografia
Indice dei nomi.

Contributi: Alberto Mario Banti

Collana: Storia/studi e ricerche

Argomenti: Storia politica e diplomatica - Storia sociale e demografica - Storia urbana e del territorio

Livello: Studi, ricerche

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