Le macchine utensili e il made in Italy

Marco Canesi

Le macchine utensili e il made in Italy

Il sottodimensionamento aziendale è un handicap insostenibile per il made in Italy: impedisce alle PMI l’acquisizione di nuove aree aziendali essenziali per competere con i leader mondiali. Il volume sostiene la tesi che vi è un solo modo per acquisirle salvaguardando identità e autonomia di ogni impresa: una politica che promuova uno speciale coordinamento interaziendale e la formazione di un bacino di produzione autoinnescante.

Edizione a stampa

30,00

Pagine: 222

ISBN: 9788856846133

Edizione: 1a ristampa 2013, 1a edizione 2012

Codice editore: 380.383

Disponibilità: Discreta

Il settore macchine utensili dell'Italia, a partire dagli anni Ottanta, si è contraddistinto per la peculiarità della propria offerta produttiva, molto personalizzata e di elevata qualità. Grazie ad una straordinaria capacità di interpretare le specifiche esigenze degli utilizzatori, ha man mano conquistato un'egemonia mondiale nelle nicchie di mercato più esigenti. La sua presenza è stata cruciale per il grande successo del made in Italy a livello internazionale e, in generale, per lo sviluppo della struttura produttiva del Paese.
Tuttavia la recessione mondiale ha determinando una forte incertezza sul suo futuro. Il sottodimensionamento aziendale, debolezza strutturale comune a ogni settore del made in Italy , sta diventando un handicap insostenibile.
Le piccole e medie imprese hanno forti difficoltà a dotarsi di nuove aree aziendali, senza le quali saranno sempre meno in grado di competere in modo adeguato con i leader mondiali, giapponesi e tedeschi.
Si ritiene che vi sia un solo modo perché esse le acquisiscano e, nello stesso tempo, mantengano integre identità e autonomia: una politica che promuova fra loro uno speciale coordinamento interaziendale, rete stretta e, come contesto territoriale, la formazione di un bacino di produzione autoinnescante .
La validità teorica e pratica di tale tesi ha trovato riscontro nelle risultanze conoscitive di un'indagine empirica effettuata fra le imprese. Lo studio - svolto in coordinamento con l'Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Utensili (UCIMU) - ha considerato come indicativi quattro comparti produttivi. Analizzate le loro caratteristiche strutturali, ha messo in luce l'effi cacia della forma organizzativa immaginata e - attraverso l'individuazione delle soglie dimensionali di criticità - la sua sostenibilità economica.

Marco Canesi insegna Urbanistica alla Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Il suo programma di ricerca ha come problematica centrale l'individuazione di un'alternativa alla globalizzazione. Tra le pubblicazioni più significative si ricordano: "Rete stretta e globalizzazione", in Economia e politica industriale (n.112, 2001); L'altra globalizzazione. Una nuova offerta produttiva nell'area del Mediterraneo (FrancoAngeli, 2004); Questione epistemologica e potere accademico. Opposte visioni dell'economia e implicazioni urbanistiche (Punto Rosso, 2008); Città Lombardia. Per un nuovo modo di sviluppo (Maggioli 2009).



Giancarlo Losma , Prefazione
Introduzione
Il settore macchine utensili: produzione e presenza sul mercato mondiale
(Fino al 2007; Dopo il 2007)
Il contesto: una prospettiva molto incerta
(Dal fordismo alla globalizzazione; Il declino del made in Italy; Un insistito errore di strategia e il blocco del processo di accumulazione; Un'eccezione: la meccanica strumentale)
Il cardine per una struttura produttiva allargata e riqualificata
(Punti di forza e punti di debolezza delle macchine utensili italiane nelle mutazioni strutturali; Tre diversi tipi di riposizionamento sul mercato; Un rischio emergente: la perdita di massa critica e di una straordinaria opportunità)
Una nuova forma organizzativa
(Rete stretta e bacino produttivo autoinnescante; Le nuove aree aziendali; Le aree aziendali esistenti; Una possibile reinterpretazione del distretto industriale e la sfida ai grandi oligopoli; Una verifica in quattro comparti produttivi)
Le strategie
(Il comparto alesafresatrici, grandi fresatrici e grandi torni; Il comparto centri di lavoro ; Il comparto presse; Il comparto pressepiegatrici, cesoie e macchine per il taglio al plasma o al laser)
La dimensione aziendale
(Le soglie critiche monoimpianto; Le soglie critiche multimpianto; Due esempi di rete stretta alla soglia critica minima)
Le esternalità
(Un nuovo terziario direzionale; Il Centro tecnologico e l'Esposizione permanente)
Conclusioni
(Ruolo chiave delle macchine utensili; Per uno scenario alternativo)
Appendice. Le scelte metodologiche
Riferimenti bibliografici.

Contributi: Giancarlo Losma

Collana: Economia e politica industriale

Argomenti: Economia industriale

Livello: Studi, ricerche

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