Eretiche, guaritrici, erbaiole o fattucchiere? Sovvertitrici dell'ordine sociale, politico, sessuale e incarnazioni una diversità temuta e repressa? Mistiche, visionarie, prosecutrici della religione delle grandi dee? Indemoniate, isteriche, folli? Solo donne su cui da sempre sono proiettate le ombre collettive? Chi erano e chi sono oggi, le streghe? A questa domanda molti studiosi hanno tentato di dare risposte. A questa domanda, invece, la pedagogia si è perlopiù sottratta ritenendo, forse, che queste potenti figure dell'immaginario collettivo, da sempre presenti nelle fiabe, nel mito, nell'arte, fossero solo "favole per bambini" e confinandole nel campo dell'educazione infantile. Questo libro si propone di riconoscere la figura mitico-simbolica della strega, di comprendere il suo particolare sguardo sul mondo, il sapere di cui è portatrice e valorizzare il suo contributo per la cultura pedagogica e per la pratica educativa. Partendo da una prospettiva "immaginale" gli scritti qui raccolti si propongono di riconoscerla attraverso alcune delle sue incarnazioni nel mito e nella fiaba (Martino, Raimondi), nelle arti plastiche (Torelli), nel cinema immaginale (Barioglio, Mottana, Leontini) nella poesia (Morgigno e Seregni), nelle coreografie delle avanguardie del Novecento e nella danzaterapia di Maria Fux (D'Andreamatteo, Pellegata), nelle pratiche iniziatiche femminili (Bernardini) e nel pensiero e nell'azione educativa di alcune figure pedagogiche dimenticate come Louise Michel (Pedrazzini).
Marina Barioglio
è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze umane per la formazione "Riccardo Massa" dell'Università di Milano-Bicocca dove collabora con il gruppo di Pedagogia Immaginale coordinato dal Prof. Mottana. I suoi interessi di ricerca si concentrano intorno ai miti, ai simboli della cultura educativa. Tra le sue pubblicazioni:
Eros, Corpo, Notte. Ricerche immaginali (a cura di, Mimesis, 2010);
Nel regno dell'immaginazione. Da Jung alla pedagogia immaginale, (Moretti&Vitali, 2008). Per ulteriori informazioni sulle attività del gruppo di ricerca immaginale si veda il sito
www.immaginale.com