Una cultura di confine

Rodolfo Vittori

Una cultura di confine

Cultura scritta d’élite, biblioteche e circolazione del sapere a Bergamo (1480-1600)

L’opera colma un vuoto nella storiografia della cultura bergamasca tra Medioevo e prima età Moderna. I risultati di questa ricerca smentiscono lo stereotipo della Bergamo rinascimentale come area culturalmente arretrata, proponendo la tesi di una cultura di confine in grado di assimilare una molteplicità di correnti culturali e di rielaborarle in una sorta di sperimentazione sincretica.

Edizione a stampa

48,00

Pagine: 620

ISBN: 9788835106715

Edizione: 1a edizione 2020

Codice editore: 1792.272

Disponibilità: Discreta

Pagine: 620

ISBN: 9788835111481

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1792.272

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 620

ISBN: 9788835111566

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1792.272

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

L'opera colma un vuoto nella storiografia della cultura bergamasca tra Medioevo e prima età Moderna. Esaminando il sistema dell'istruzione, le biblioteche dei giuristi, dei conventi religiosi, la produzione del medico umanista G.M. Carrara, nonché l'opera storiografica del Foresti e quella lessicografica di Ambrogio da Calepio, si è accertata la diffusione e l'intreccio della cultura giuridica, medica, teologica e l'alto grado di penetrazione dell'umanesimo quattrocentesco. Sul versante letterario i poeti Prestinari, Bressani e la nobildonna Lucia Albani dimostrano con le loro composizioni la continuità con la tradizione petrarchista e la ricezione del modello linguistico di P. Bembo, oltre ad attestare il loro inserimento nei circuiti culturali dell'Italia settentrionale e la sperimentazione, come nel caso del Bressani, di un plurilinguismo letterario che eleva il dialetto orobico al rango di lingua illustre. Infine completano la scena letteraria i cenacoli di Pietro Spini e Isotta Brembati che partecipano alle antologie liriche coeve e che svolgono un ruolo cruciale, fino ad oggi trascurato, nella diffusione a stampa delle opere di T. Tasso attraverso l'editore locale Comino Ventura. I risultati di questa ricerca smentiscono lo stereotipo della Bergamo rinascimentale come area culturalmente arretrata proponendo la tesi di una cultura di confine in grado di assimilare una molteplicità di correnti culturali e di rielaborarle in una sorta di sperimentazione sincretica.

Rodolfo Vittori, laureato in Storia Moderna presso l'Università di Bologna, è docente di Filosofia e Storia nei licei; ha conseguito il dottorato di ricerca in Italianistica presso l'Università di Ginevra nel 2017. È autore di studi e pubblicazioni sulla cultura rinascimentale, sulla storia della Riforma e della Controriforma, sulle biblioteche private in età moderna e sulla storia italiana del primo Novecento. Fa parte del Centro studi storici Archivio Bergamasco ed è socio della Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini di Firenze.

Massimo Danzi, Prefazione
Tavola delle abbreviazioni
Introduzione
Ringraziamenti
Cultura classica e saperi medico-giuridici nella Bergamo della seconda metà del Quattrocento
(Istruzione e cultura classica e umanistica a Bergamo tra Medioevo e prima età Moderna; Le biblioteche dei giuristi come autocoscienza sociale e professionale; Giovanni Michele Carrara: vita e opere di un medico umanista)
Il ruolo degli ordini regolari nella cultura bergamasca quattro-cinquecentesca
(Premessa; La biblioteca del convento francescano osservante di santa Maria Incoronata di Martinengo; I libri dell'abbazia benedettina di sant'Egidio di Fontanella; La biblioteca del convento domenicano di santo Stefano a Bergamo alla fine del Quattrocento; L'attività storiografi ca di frate Giacomo Filippo Foresti e la formazione della biblioteca del convento eremitano di sant'Agostino; Il Dictionarium di frate Ambrogio da Calepio detto Calepino)
Scena letteraria e cultura storico-antiquaria tra Quattro e Cinquecento
(La fortuna di Petrarca a Bergamo dal XIV all'inizio del XVI secolo; "Bergamo spiega si leggiadre e terse/rime, ch'ormai Florentia men rimbomba"; Cultura antiquaria e storiografi a: la ricerca dell'identità patria; Un intellettuale-funzionario al servizio della patria: Francesco Bellafino; "Un inzign regulát et modest": il poeta trilingue Giovanni Bressani; Lirica femminile nella Bergamo di metà Cinquecento: il caso della nobildonna Lucia Albani)
All'ombra del Tasso: cenacoli letterari, cultura aristocratica e editoria di confine nella seconda metà del Cinquecento
(Il letterato gentiluomo (Spini) e il gentiluomo letterato (Brembati); "Scribal communities": il cenacolo letterario della Marigolda; Dalla diffusione manoscritta alla circolazione a stampa; Le armi, le lettere, l'onore, la vendetta: il mondo di Giovanni Battista Brembati; Dalla lirica alla scrittura politico-militare: i Discorsi sulla militia del mare; A maggior gloria della patria: Pietro Spini storiografo di Bartolomeo Colleoni; Dal petrarchismo al manierismo; "Il nido de' più begli ingegni della vostra patria": il cenacolo
filotassiano di Isotta Brembati; All'ombra del Tasso; Comino Ventura: un editore di confine; Tra i libri dei patrizi bergamaschi: la biblioteca Albani)
Indice dei nomi.

Contributi: Massimo Danzi

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia della cultura e del costume

Livello: Studi, ricerche

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