La cura dello sguardo

Stefania Ulivieri Stiozzi

La cura dello sguardo

Linguaggio degli affetti e lavoro educativo

Il volume vuole riflettere, da una prospettiva interdisciplinare, aperta ai linguaggi dell’arte, del mito e della poesia, sulla continuità tra corpo, affetti e pensiero nella formazione come nel lavoro educativo, per pensare dispositivi formativi che si prendano cura dello sguardo dell’educatore. Un testo che si offre a educatori e professionisti della cura come un invito a coltivare spazi di consapevolezza, presenza a sé, cura del contesto e tensione a vivere la propria vita emotiva come fonte inesauribile di interrogazione.

Edizione a stampa

20,00

Pagine: 142

ISBN: 9788835120193

Edizione: 1a ristampa 2022, 1a edizione 2021

Codice editore: 1154.22

Disponibilità: Buona

Qual è il trait d'union tra un sapere sull'educazione e un sapere su di sé come educatore? Oggi le professioni educative e di cura sono soggette a una rappresentazione in cui un ideale scientifico, costruito su parametri di obiettività, conduce a sottovalutare l'investimento sensibile che orienta un educatore nel suo lavoro relegando gli affetti nell'alveo di una conoscenza sospetta per il suo portato di soggettivismo.
A fronte delle emergenze educative della nostra società, il testo vuole riflettere da una prospettiva interdisciplinare, aperta ai linguaggi dell'arte, del mito e della poesia, sulla continuità tra corpo, affetti e pensiero nella formazione come nel lavoro educativo, per pensare dispositivi formativi che si prendano cura dello sguardo dell'educatore. La capacità di rispondere ai disagi sempre più diversificati degli utenti richiede una postura critica, capace di accedere a parole parlanti, come a gesti non precodificati.
Il libro si rivolge agli educatori e ai professionisti della cura come un invito a coltivare spazi di consapevolezza, presenza a sé, cura del contesto e tensione a vivere la propria vita emotiva come fonte inesauribile di interrogazione.

Stefania Ulivieri Stiozzi
è professore associato in Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove insegna Clinica della formazione e Teorie e modelli della consulenza pedagogica. Ha pubblicato, oltre a saggi in volumi e riviste, i volumi Pensarsi padri. Narrazioni nel corso del tempo (Milano, 2008) e, con questa casa editrice, Il counseling formativo. Individui gruppi e servizi educativi tra pedagogia e psicoanalisi (2013) e Sàndor Ferenczi educatore. Eredità pedagogica e sensibilità clinica (2013).

Introduzione
Tre miti per pensare il nostro tempo
(Perseo o della levità; Noè o della parola suscitatrice; Icaro o dell'indifferenza)
Forme del malessere del nostro tempo: contromisure educative
(Vedere senza vedersi; Individualismo o coesione sociale?)
Sguardi tra cura di sé e cura del mondo
(La cura come dialogo tra soggettività e inter-soggettività; La cura del gruppo e in gruppo: il lavoro di tessitura tra affetti e pensiero; Corpo tra cura e formazione: gli affetti incarnati)
L'empatia: tra presenza al sentire e postura critica del pensare
(Nel vivo dell'empatia: narrare il lavoro educativo; L'empatia e l'intuizione creatrice; L'empatia tra conoscenza dell'altro e conoscenza di sé; L'empatia negativa; L'empatia silente: quando non ci sono parole)
Clinica della formazione e linguaggi estetici: verso una cura dello sguardo
(Estetica dello sguardo tra cura e pensare poetico; Il valore formativo di esperienze estetiche)
Bibliografia.

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