I cenni di Giove e il bivio di Ercole

Giuseppe Modica

I cenni di Giove e il bivio di Ercole

Prospettive vichiane per un'etica sociale

Edizione a stampa

24,50

Pagine: 168

ISBN: 9788820428068

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 1050.38

Disponibilità: Limitata

Questo libro muove dalla ricerca d'una «misura» che il nostro tempo sembra sentire come esigenza ormai improponibile. A tale esigenza il libro risponde attraverso la prospettiva filosofica di Vico. Perciò esso si pone, intanto, come riflessione critica sul contemporaneo, da Nietzsche a Lévinas, da Heidegger a Habermas, da Wittgenstein a Gadamer. E tale procedimento è del resto intrinseco all'articolazione stessa del saggio: dalla proposta della corporeità come chiave di lettura di un umanesimo critico e problematico alla prospettazione dei rapporti fra eros e cultura, dalla configurazione della tecnica come attività mitopoietica e del mito come norma della tecnica alla delineazione del linguaggio come sede storicamente e ontologicamente privilegiata della comunicazione.

E tuttavia questo è un libro su Vico, proprio perché nel pensiero vichiano - inteso quale discorso essenzialmente etico-sociale che si nutre del rapporto dialettico fra metafisica e storia - rinviene quelle risposte che il contemporaneo sembra incapace di fornire ai propri interrogativi. Infatti, la tesi attorno a cui le tematiche del saggio vengono organate è quella scandita dalla tensione drammatica incarnata dalla metafora che connette i cenni di Giove e il bivio di Ercole: come dire, la normatività del mito e quell'alternativa che esige una presa di posizione dalla quale la storia emerge come la custodia della responsabilità d'un irriducibile rischio, e, dunque, come eticamente connotata sin dall'origine.

Giuseppe Modica, nato in Sicilia nel 1946, è professore associato di Filosofia morale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo. I suoi interessi sono rivolti alla possibilità della fondazione di un'etica che si colloca nello spazio dialettico compreso fra storicità e ontologia. E' autore, fra l'altro, dei volumi Per una ontologia della libertà. Saggio sulla prospettiva filosofica di L. Pareyson (Roma, Cadmo, 1980), La filosofia del «senso comune» in Giambattista Vico (Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1983). Collabora a varie riviste filosofiche, fra cui la «Rivista di filosofia neoscolastica» e il «Bollettino del centro di studi vichiani».

Premessa
Avvertenza
1. Provocazioni contemporanee e obiezioni vichiane
1. Smascheramento e rigenerazione dell'etica
2. Dalla avalutatività alla nostalgia dell'etica
3. Rinnegamento dell'etica e chiusura nella destinalità
4. L'ipostasi dell'«altro» e l'insofferenza del mondo
5. L'aporia della socialità fra ermeneutica e comunicazione
6. In luogo di un'introduzione: la dialessi originaria del rapporto etico
2. Umanesimo e corporeità
1. La metafora della corporeità come nucleo originario dell'umanesimo vichiano
2. Per un'etica sociale
3. La corporeità come idea regolativa
4. Il corpo come limite positivo della mente
5. Connotazione sociopolitica dell'umanesimo vichiano
6. L'umanesimo vichiano come recupero d'una totalità
7. La filosofia dei limiti della mente
8. La corporeità come condizione dell'incidenza storica della «societas veri»
9. La corporeità come «sostanza» della mitopoiesi e come «metafora» delle necessità primordiali
10. La condizionalità storica delle «necessità» e la normatività del «senso comune»
11. La storia come scienza imperfetta e lo spessore etico del facere
12. La dialettica aporetica di • Ø Ø Ø Ø e Ø Ø Ø Ø e il compito etico della storia
3. Eros e cultura
1. Ideologia, origine, storicità
2. Il culto dell'• Ø Ø Ø Ø e l'«interferenza» dell'Ø Ø Ø Ø Ø
3. La sapienza della stupidità e la nascita dell'alterità
4. Il senso dello «ius violentiae» e l'«auctoritas» come forma del certo
5. Il «pudore» generatore di storia in quanto cifra di libertà
6. Il «conato» come motore storico del pudore
7. Lo stato di natura come stato etico
8. L'imprescindibilità dell'utile nella mediazione tra provvidenza e libertà
9. La «cultura» come rischio perenne della perdita dell'humanitas
4. All'origine di un rapporto fra tecnica e mito
1. Ideologia, origine, libertà
2. Una suggestione heideggeriana: l'ingegno come • Ø Ø Ø Ø Ø del Ø Ø Ø Ø Ø Ø .
3. Naturalità e umanità della • Ø Ø Ø Ø Ø
4. Il mito come sintesi indissolubile di immanenza e trascendenza
5. Normatività del mito: suo significato civile
6. Il facere umano come luogo della convergenza di verum-factum e vis veri
7. «Filosofia dell'autorità» come filosofia della libertà
8. La corruzione del mito e l'avvento dell'utile come superfluo
9. La figurazione del ricorso nella mitizzazione della tecnica
10. La rammemorazione dell'origine come origine etico-sociale della storia
5. Sulla fondazione del linguaggio
1. Il senso d'un circolo ermeneutico e la fondazione d'una «scienza nuova»
2. Il nesso diacronia-sincronia e il tema del «dizionario mentale»
3. L'identità di • Ø Ø Ø Ø e Ø Ø Ø Ø Ø come incidenza originaria nella verità
4. Veridicità e storicità delle favole
5. Il «senso comune», cifra umana e storica del vero, come fondamento della dia-logicità del • Ø Ø Ø Ø
6. Per un'ermeneutica filosofica vichiana
Indice dei nomi


Contributi:

Collana: Lavoro filosofico