È' possibile utilizzare griglie, categorie, modelli e metodi propri della psicologia, per leggere, analizzare ed intervenire all'interno di fenomeni e di eventi psichici come quelli connessi alla formazione di una mentalità mafiosa?
Il dibattito più recente sulla psicologia della devianza ha dovuto prendere atto di un grave ritardo per quanto concerne la ricerca-intervento in tema di costituzione della mentalità criminale e della resistenza al cambiamento in contesti fortemente impregnati da quello che abbiamo definito sentire mafioso, un pensiero saturo e saturante che dilata la matrice e gli intenzionamenti familiari nelle relazioni sociali attraverso l'utilizzo del pensiero monistico e della cultura di coppia.
Il sentire mafioso appartiene all'orizzonte di saturazione di un pensiero che non riesce ad accettare la diversità, a valorizzare l'Altro, a vivere la cultura di gruppo come forma di relazione e di organizzazione del proprio Sé.
I saggi, le ricerche e i contributi, elaborati a partire da un convegno promosso dal Dipartimento di Psicologia dell'Università di Palermo e dall'Arci Sicilia e raccolti in questo volume, rappresentano un risultato significativo dello sforzo che un nutrito gruppo di studiosi e di ricercatori sta compiendo non solo nell'approntare strumenti idonei all'analisi di eventi psichici ma anche nel progettare interventi di prevenzione e di recupero. E non può certo passare inosservato il fatto che gli autori siano tutti siciliani né che in tale realtà operino.
Questo volume potrà così divenire testimonianza d'impegno e strumento di lavoro per quanti, soprattutto fuori dalla Sicilia, vorranno intervenire e studiare su modelli mentali che tendono a consolidarsi, nella scuola come nel mondo del lavoro e nelle relazioni interpersonali, sempre più diffusamente.
Gioacchino Lavanco è ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia dell'ateneo palermitano; studioso di epistemologia e psicologia di comunità, è autore di numerosi saggi e volumi. Fra gli ultimi, insieme a Girolamo Lo Verso e Franco Di Maria Il visibile e l'invisibile (Milano, 1993), e con Franco Di Maria Il non detto della mafia. Sentire mafioso ed obbedienza criminale, uno studio psicodinamico (Firenze, 1994) e come curatori Al di là dell'individuo (Palermo, 1993), Nel nome del gruppo. Gruppoanalisi e società (Milano, 1994).