Luoghi comuni.

Giancarlo Paba

Luoghi comuni.

La città come laboratorio di progetti collettivi

Edizione a stampa

16,00

Pagine: 128

ISBN: 9788846407337

Edizione: 2a ristampa 2006, 1a edizione 1998

Codice editore: 1588.14

Disponibilità: Esaurito

In modo insieme affascinante e terribile Le Corbusier ha scritto una volta che è necessario "sostituire il terreno tormentato e assurdo, che è il solo ancora esistente, con un terreno regolare". E contro la sensibilità spaziale dell'asino - che sembra prendere il mondo per le lunghe e pigramente - ha costruito la logica del moderno, viceversa rettilinea e diretta: "la cultura è uno stato d'animo ortogonale".

Da questa concezione di originaria suggestiva violenza, banalizzata nelle pratiche correnti di edificazione, è derivata una grande indifferenza nei confronti del territorio, delle sue leggi naturali, del suo intreccio di strati e forme dell'abitare. In questo volume il territorio viene invece accettato in tutta la sua ruvidità, tormentata assurdità, capacità di assorbimento degli avvenimenti naturali ed umani.

Le partizioni e le tracce degli insediamenti, i perimetri mentali delle appartenenze e delle identità, le rughe delle percorrenze e degli usi, sono considerati come occasioni di trasformazione positiva del modo collettivo di abitare i luoghi.

Ugualmente ruvida e turbolenta è la crosta sociale del territorio: il mosaico di abitanti, popolazioni, comunità. Il metodo paziente della costruzione sociale della città viene indicato come l'unico strumento che possa forse dimostrarsi capace di creare nuove cittadinanze e nuove società.

La città non è più un grembo, un organismo unitario e centrato, se mai lo è stata. Può tuttavia tornare ad essere un insieme di luoghi comuni, abitati, di territori condivisi, laicamente assunti come spazi di vita e di relazione, ricostruiti anche attraverso forme attive di protagonismo sociale. Un utopismo dubbioso percorre questo libro: la città ben temperata è quella che cerca ancora di mettere gli abitanti insieme, within sight (secondo un'espressione di Mumford), perché si possano almeno guardare, liberamente influenzare, forse aiutare.

Giancarlo Paba è professore di Pianificazione territoriale e direttore del Dipartimento di urbanistica e pianificazione del territorio dell'Università di Firenze. Si occupa di analisi e interpretazione del territorio, politiche urbane e progettazione partecipata.

Limiti e confini della città
(Il limite demografico, il numero nuziale, il governo del coito; I limiti strutturali o biologici della città: la città come sistema o come organismo. Il modello di Queneau e il modello di Bateson; La crescita interiore e profonda; Elogio dei confini e rivincita del locale)
Identità urbana
(Valori che tremano; Io multiplo; Identità e differenza; Identità e memoria, delirio d'identità; Identità, memoria e storia; Identità e urbanistica; "Combattere l'onnipotenza paranoica della logica identitaria"; Il processo di identificazione come processo di territorializzazione; Territorializzazione, deterritorializzazione; Identità dei luoghi: una proposta finale di interpretazione)
Leggere la città
(Camminare; Leggere le strade, la notte, le luci della città; Il bambino joyciano; Guardare attivo; Sensuous geographies: la città e il corpo; La città come testo)
Storie di periferia
(Periferia: prima descrizione (convenzionale); Seconda descrizione (non convenzionale); La prevalenza del positivo nella costruzione sociale della città)
Partecipazione
(Case Matteotti, Partecipazione nella città diffusa; Partecipazione come cooperazione antagonistica; Sogni e cantieri; Temi e problemi delle nuove forme di partecipazione)
Ipotesi di un'urbanistica ben temperata
(Aspetti della crescita illimitata: reti territoriali e geometrie d'uso individuali; Dal "grembo che ci accoglie" alla comunità volontaria e intenzionale; La riconquista dello spazio locale: luoghi, tradizioni, identità; Ipotesi di un'urbanistica ben temperata).


Collana: Strumenti urbanistici

Argomenti: Politiche urbane e territoriali

Livello: Textbook, strumenti didattici

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