Il dibattito sui tassi reali di interesse nei periodi di inflazione presenta una rilevanza teorica sempre viva ed una costante attualità.

Nel periodi di inflazione, le imprese lamentano il disagio prodotto dall'aumento dei tassi di interesse e l'aggravio che gli oneri finanziari producono per i bilanci aziendali. Il settore bancario respinge ogni accusa, con l'argomento che l'aumento dei tassi investe i soli tassi nominali, mentre in termini reali gli oneri sostenuti dalle imprese sono estremamente bassi e il più delle volte addirittura negativi.

Questo volume ospita un dibattito su questo tema. Da un lato, A. Graziani e A. Giannola sostengono che, almeno limitatamente all'inflazione alimentata da credito bancario, l'aumento dei tassi nominali rappresenta un autentico onere aggiuntivo per le imprese, non soltanto nel periodi di stabilità monetaria ma anche nelle fasi di Inflazione. La posizione di Graziani viene criticata da Modigliani e Cohn, i quali, rifacendosi ad un ampio studio pubblicato di recente, riaffermano le loro posizioni. I saggi di G. Costa e di A. Del Monte forniscono ulteriori precisazioni analitiche in merito al modo corretto di contabilizzare gli oneri finanziari nominali e reali ed al riflessi che l'aumento dei tassi esercita sui bilanci aziendali allorché l'impresa contrae debiti a lunga scadenza, e di conseguenza ogni revisione del tassi investe Il bilancio d'azienda per più anni consecutivi. La presentazione di Ferruccio Marzano fa il punto sul dibattito e lo inquadra nella più ampia cornice dell'analisi macroeconomica.