La "salute intellettuale" è cosa preziosa per tutti e si costruisce a partire dai primi anni di vita, in famiglia e poi nella società.

"Salute mentale", invece, è un concetto che è entrato a far parte della cultura psichiatrica e sociale nel momento in cui la psichiatria ha capito di dover uscire dagli angusti recinti delle grandi residenze manicomiali per confrontarsi con i diritti civili, la cura e l'assistenza.

Confrontarsi con tali diritti ha significato e significa progettare in modo differente gli spazi di vita del territorio e confrontarsi con i modelli culturali della società e della popolazione con la quale si condivide un determinato sistema di vita. Una società che riesce a confrontarsi serenamente con la questione della salute mentale, e del terzo debole in genere, testimonia il suo grado di civiltà.

I progetti realizzati ed esposti in questo volume, le questioni che sollevano, sono rivolti a tutti i cittadini: infatti tutti siamo naturalmente interessati a proteggere il valore intellettuale della nostra esistenza e valorizzare il programma esistenziale della vita nostra e del nostro ambito familiare e sociale.

I vari progetti qui testimoniati - la presa in carico dei soggetti e delle famiglie in difficoltà, gli inserimenti lavorativi, l'organizzazione di un tempo per il desiderio di fare di tutti i cittadini - si ispirano alle ricerche sul campo condotte in diversi anni di esperienza con il contributo di validi collaboratori, colleghi, associazioni ed il sostegno e l'incoraggiamento degli stessi Enti locali interessati ad ottenere risultati nel proprio ambito territoriale.

Si tratta di imparare a vivere il proprio territorio sapendo come riconoscere l'ordine simbolico, immaginario e reale della propria esistenza dentro un proprio indirizzo e luogo.

Giuseppe Oreste Pozzi , psicoanalista, è coordinatore del Gruppo di Lavoro Provinciale per la Salute Mentale e responsabile del Servizio Famiglia, Infanzia, Adolescenza dell'A.S.L. di Varese. Docente incaricato in Psicologia Clinica presso il D.U.I. dell'Università degli Studi dell'Insubria. Autore di numerosi articoli sui malati di tumore, di Aids, alcoolisti, malati mentali, questioni di clinica e di organizzazione nelle istituzioni, è ideatore e promotore di diversi progetti psicosociali che hanno avuto riconoscimenti pubblici.