BOOKS BY LUIGI SPINELLI

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Luigi Spinelli

Progetti per la «città di domani»

TERRITORIO

Fascicolo: 71 / 2014

A partire dal 1932 si assiste ad una svolta nella ricerca sull’edilizia popolare, con i progetti per Milano di Albini, Camus e Palanti che, tra il 1936 e il 1941, realizzano tre quartieri dai caratteri fortemente unitari, basati sull’accostamento di elementi tipo uguali, secondo un principio economico ed estetico di «massima unificazione». La varietà compositiva è nelle altezze dei fabbricati, in attenzioni anticipatrici di carattere ambientale, nella ricerca di una modernità attraverso la sperimentazione di nuovi materiali e una primitiva prefabbricazione leggera. In questo gruppo di giovani architetti razionalisti Franco Albini è il più vicino per chiarezza di obiettivi a Giuseppe Pagano, direttore di ‘Casabella’, che conduce in questi anni la sua battaglia per la «città di domani» su temi come l’inscindibilità di urbanistica e architettura, la standardizzazione edilizia, il rapporto meccanico e speculativo tra la crescita delle periferie e il ridisegno della città antica

Pierfranco Galliano, Luigi Spinelli

Ri-abitare il Novecento. I quartieri di Franco Albini a Milano

TERRITORIO

Fascicolo: 71 / 2014

Nella cultura e nella pratica del progetto, nei primi decenni del Novecento, si evidenziano nuove relazioni tra unità-alloggio e formazione dello spazio urbano. In sintonia con le ricerche e le esperienze sulla residenza popolare dei paesi del centro e nord Europa, in Italia si assiste a una svolta significativa con i progetti per Milano di Albini, Camus e Palanti che, tra il 1936 e il 1941, realizzano tre quartieri di ‘matrice razionalista’ dai caratteri fortemente unitari. Gli elementi distintivi della loro identità - ‘alloggi minimi’ e spazi aperti a verde - risultano oggi legati a situazioni di criticità. Lo spazio reale e abitato soffre di alcune insufficienze fisiche che agiscono sugli attuali livelli d’uso degli alloggi, degli spazi comuni interni e degli spazi aperti. Gli scritti presentano alcuni risultati della ricerca ‘Riabitare il Novecento’, incentrata sul recupero dell’edilizia residenziale pubblica del XX secolo

Luigi Spinelli, Paola Di Biagi, Giancarlo Cotella, Maria Antonietta Clerici

Recensioni

TERRITORIO

Fascicolo: 70 / 2014

Luigi Spinelli

Le cinque vite della "pista magica"

TERRITORIO

Fascicolo: 69 / 2014

Progettata per lo Stadio Nazionale di Roma nel 1932 e rimontata due anni dopo a Milano nel moderno impianto sportivo realizzato dal comune, la pista in listelli di Pino Siberiano di Clemens Schuermann, incassata nel terreno e protetta dalle gradinate, deve la sua scorrevolezza a una magica armonia di pendenze e raccordi, e gode di una particolare visibilità percettiva dell’insieme. Danneggiata da una bomba nel 1943, rinata tre anni dopo per essere famosa nel mondo, arena di concerti negli anni ’60 e di veglie e contestazioni nei ’70, crollata per la neve nel 1985, riaperta nel 1986 e chiusa nel 1988, restaurata scientificamente nel 1996, stadio di pugilato e di football americano, cinodromo e moschea, custodisce nel racconto tormentato e fantastico delle sue numerose vite una testimonianza significativa della città di Milano

A cura di Antonella Bruzzese, Massimo Bricocoli, Luigi Spinelli

Milano Architectural International Workshop 2010

TERRITORIO

Fascicolo: 58 / 2011

Miaw 2010 was an initiative promoted by a multi-disciplinary group of colleagues who teach three year degree courses in architecture and planning in the School of Architecture and Society. One hundred and fifty students and eight international lectures were involved. The objective was to work on the City of Milan with exploratory projects, proposals and creations which addressed the concept of ‘re-appropriation’. Architects, urban planners and artists are increasingly required to meet the challenges of unforeseen uses and requests to use spatial resources that are different from those normally employed by institutional planning and established practices. Based on the wide variety of the spaces and situations investigated and also of the languages and design solutions adopted, Miaw illustrated many different ways of revitalising inactive places and of using different processes and means of re-appropriation.