Psicoterapia e Scienze Umane, 2007, XLI, 2: 205-228 Riassunto. L’articolo, attraverso una rassegna bibliografica dei contributi scientifici in merito, sostiene l’ipotesi che il comportamento sessuale possa essere messo in atto con lo scopo di soddisfare i bisogni di attaccamento che non siano stati adeguatamente riconosciuti e soddisfatti nel passato, e che la persona non è in grado di esprimere e gratificare nel presente. Avrebbe quindi lo scopo di regolare stati emotivi e di soddisfare bisogni non primariamente sessuali che l’individuo non riesce a gestire diversamente. Gli Autori descrivono come il comportamento sessuale possa essere vissuto con tali finalità a partire dalle due dimensioni di attaccamento, ansia ed evitamento, descritte da Bartholomew & Horowitz (1991), tenendo anche conto dell’identità di genere. Tale analisi viene svolta sia per i comportamenti sessuali vissuti all’interno della coppia, sia nel caso dell’infedeltà e della promiscuità.