BOOKS BY MARGHERITA SPAGNUOLO LOBB

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Gianni Francesetti, Michela Gecele

La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica

Dalla psicopatologia all'estetica del contatto

Questo libro è rivoluzionario nel suo sforzo di affrontare il tema della psicopatologia da una prospettiva gestaltico-relazionale e offre una specifica visione gestaltica per comprendere la psicopatologia. Un encomiabile sforzo di allargare i concetti fondanti della teoria gestaltica relativi al funzionamento umano, per capire i pazienti seriamente disturbati e il funzionamento psicotico.

cod. 1252.14

Gianni Francesetti, Michela Gecele

L'altro irraggiungibile

La psicoterapia della Gestalt con le esperienze depressive

cod. 1252.4

Margherita Spagnuolo Lobb

L’esperienza adolescenziale nella società post-moderna. Intervista a Michela Marzano

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2016

L’articolo riporta la trascrizione di un dialogo tra Margherita Spagnuolo Lobb e Michela Marzano svoltosi durante il convegno di studio "La relazione come ponte tra natura e cultura. Epigenetica, sviluppi antropologici e psicoterapia della Gestalt", svoltosi a Siracusa il 10-11 Giugno 2016. Il dialogo si incentra su una sfida attuale nella quale si ritrovano impegnati teorici, clinici, politici, filosofi: la condizione degli adolescenti nella società post-moderna. Le due voci significative del panorama psicoterapico e filosofico attuale si avvicinano e si incontrano sul sentiero comune dell’importanza della relazione. L’interesse per la dimensione corporea e per l’altro come costitutivo dell’identità, sono lo sfondo che orienta e attraversa l’intero dialogo. Esaminando la realtà adolescenziale attuale, le autrici si ritrovano su argomenti quali la desensibilizzazione, il gender, i comportamenti estremi, l’imbarazzo genitoriale e il ruolo delle agenzie educative.

Margherita Spagnuolo Lobb

Lasciarsi trasformare dai figli. Proposta di un modello estetico di genitorialità

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2016

Il concetto fondamentale di questo articolo è un’idea estetica, fenomenologica e di campo della funzione genitoriale, dettata dalla conoscenza relazionale che passa attraverso i sensi, definita dalle intenzionalità che evolutivamente caratterizzano il campo esperienziale, e orientata al sostegno dell’armonia con cui i figli intendono assolvere ai compiti sociali. La genitorialità è vista pertanto nella sua funzione di ponte tra oikòs e pòlis. L’autrice descrive come la funzione genitoriale si è evoluta nella società degli ultimi 60 anni, e definisce il bisogno attuale. Quindi identifica sei fasi evolutive, definite dall’intenzionalità condivisa che, di volta in volta, motiva e dà senso al campo fenomenologico familiare. Queste intenzionalità guidano il lavoro di sostegno psicologico alla genitorialità.

Miriam Taylor

Psicoterapia del trauma e pratica clinica

Corpo, Neuroscienze e Gestalt

Il libro di Miriam Taylor rappresenta un contributo fondamentale alla terapia del trauma. Scritto dalla prospettiva della psicoterapia della Gestalt, il libro integra le più rilevanti ricerche e teorie contemporanee e i più recenti modelli di lavoro con il trauma. Una risorsa sia per gli psicoterapeuti che per gli allievi.

cod. 1252.17

L’articolo è una rivisitazione ermeneutica della teoria del sé di Perls, Hefferline e Goodman (1951), alla luce degli sviluppi sociali e delle mutate evidenze cliniche contemporanee. Vuole focalizzare aspetti innovativi dell’anima fenomenologica ed estetica del nostro approccio che risultano utili nella società attuale. All’interno della definizione di base del sé come contatto (dunque come esperienza del mondo), l’autrice focalizza l’esperienza dello sfondo, includendo così nel concetto unitario del sé come "farsi del contatto nel qui e ora" gli aspetti evolutivi e gli aspetti psicopatologici, originariamente banditi dalla considerazione del sé, in quanto considerati antagonisti al lavoro fenomenologico sull’esperienza attuale del paziente. L’autrice realizza dunque un concetto del sé che include, oltre alla co-crea¬zio-ne della figura al confine di contatto, sia lo sfondo evolutivo che la percezione rigida e desensibilizzata che caratterizza la sofferenza, come pure il vissuto del terapeuta e l’uso della "conoscenza relazionale estetica" come "intelligenza sensoriale" del campo fenomenologico condiviso.

In quest’intervista Jean-Marie Robine esplora i concetti di campo, situazione, self e la centralità del riconoscimento nel rapporto terapeuta-paziente. Risulta evidente come il concetto di "situazione" possa far meglio comprendere il concetto di campo - che dai gestaltisti è usato in modi diversi - e come sia fondamentale compiere delle scelte. Robine, inoltre, sottolinea l’importanza del riconoscimento del paziente da parte del terapeuta, senza il quale nessun cambiamento può avvenire. La scelta del paradigma di campo e di quello estetico ci possono offrire la possibilità di "alimentare" la nostra capacità di "essere-con", e la competenza nel nostro essere terapeuti. All’intervista seguono i commenti di Margherita Spagnuolo Lobb, Gianni Francesetti e Piero Cavaleri, i quali mettono in luce i punti di accordo e a volte anche di disaccordo con il pensiero del collega francese. L’articolo è un’occasione per la creazione di un linguaggio comune tra i teorici della comunità gestaltica, e genera nuovi spunti di riflessione, sempre nel rispetto delle diversità.

Margherita Spagnuolo Lobb, Adriano Schimmenti, Pietro Andrea Cavaleri, Teresa Borino

L’arte del prendersi cura: dialogo su una seduta

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2015

L’articolo riporta la trascrizione di una seduta dal vivo condotta nel 2010 da Margherita Spagnuolo Lobb durante un seminario presso l’Università Kore di Enna. La seduta è incentrata sul sostegno della consapevolezza, all’interno dell’esperienza co-costruita tra terapeuta e paziente. Parole e corporeità si intrecciano al confine di contatto, in una danza relazionale in cui il qui-ed-ora dell’incontro diviene bussola del terapeuta, per sostenere il now-for-next, l’intenzionalità di contatto della paziente. A seguire vengono riportati i commenti del Prof. A. Schimmmenti e del dott. P.A. Cavaleri, che hanno assistito alla seduta. Il risultato è un interessante dialogo e uno stimolante confronto tra due vertici osservativi del processo terapeutico: la psicoanalisi e la psicoterapia della Gestalt.

Margherita Spagnuolo Lobb, Valeria Rubino

Le esperienze dissociative in psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2015

L’articolo spiega la diffusione attuale delle dissociazioni come nuove sofferenze del "tra" considerando l’evoluzione del sentire sociale. Partendo dalla categorizzazione del DSM 5, descrive poi le varie forme cliniche delle dissociazioni. Infine, per ciascuna di esse, presenta un breve caso clinico. Conclude identificando due competenze fondamentali del terapeuta della Gestalt nel lavoro con le dissociazioni: la diagnosi differenziale tra uno sfondo esperienziale turbolento e uno sfondo confuso e l’attenzione alla fase espiratoria della respirazione del paziente-in-contatto-con-il-terapeuta, al fine di costruire il ground relazionale che consente poi al paziente di fare emergere nuove figure dallo sfondo della sua esperienza.

Margherita Spagnuolo Lobb, Teresa Borino

Editoriale

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2015

Mariano Pizzimenti

Aggressività e sessualità

Il rapporto figura/sfondo tra dolore e piacere

Gettando le basi della Terapia della Gestalt, Fritz Perls sostituì il primato della libido di Freud con il concetto di aggressività dentale. Da allora, i gestaltisti si sono sempre meno interessati alla sessualità e hanno considerato l’aggressività solo come fame. È arrivato il momento, sostiene l’autore, di superare le false dicotomie e di ripensare la relazione tra aggressività e sessualità come un flusso ininterrotto di figura-sfondo.

cod. 1252.15

James J. Kepner, Margherita Spagnuolo Lobb

Body Process

Il lavoro con il corpo in psicoterapia

cod. 1252.10

Margherita Spagnuolo Lobb

Le esperienze depressive in psicoterapia della Gestalt

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2014

Questo articolo tratta quattro aspetti dell’esperienza depressiva: 1. il suo senso ontologico in quanto esperienza umana, 2. l’epistemologia gestaltica delle esperienze depressive, in confronto con l’epistemologia psichiatrica, 3. una lettura fenomenologica ed estetica delle esperienze depressive in psicoterapia (distinguendo tra depressioni reattive, "incarnate" e psicotiche), 4. una considerazione politico-sociale della depressione giovanile nella società contemporanea.

Margherita Spagnuolo Lobb

I vissuti sessuali nel setting della psicoterapia della Gestalt post-moderna

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2014

L’articolo è un contributo per una prospettiva gestaltica contemporanea sulla sessualità in psicoterapia. Partendo da una definizione della sessualità secondo il testo di Perls, Hefferline e Goodman, l’autrice espone poi l’evoluzione del vissuto sessuale nella società post-moderna, rifacendosi alle riflessioni di studiosi contemporanei come Galimberti e Bauman. Superando la logica edipica, l’autrice propone dunque una lettura dei vissuti sessuali in psicoterapia secondo l’ottica del confine di contatto nel campo fenomenologico, che consente di intuire elementi relazionali implicitamente offerti dal paziente. Vengono poi forniti suggerimenti ed esempi clinici per orientarsi nel caso di vissuti sessuali nel setting psicoterapico contemporaneo.